Traduzione di FRANCESCA MARIA
Io, già in quel periodo, contavo sull’inestimabile appoggio
di Evita. Sono sempre stato molto remissivo a parlare di lei. E credo inoltre,
che sia la prima volta che lo faccio in questo modo.
Ho capito subito chi era veramente Evita.
Era puro amore per il popolo.
Era una meraviglia. La bellezza di una bambola, accompagnata
da una fede immensa. Questa fede, era riposta nel suo amore per il popolo e nel
suo amore per me. Perché lei vedeva in me l’incarnazione di questo amore
popolare.
Perché questo era. Era amore, quello che univa il nostro
popolo, Eva e me. Insieme, iniziammo il cammino. Non è stato facile per lei.
Aveva lottato sin dal basso.
Un giorno giunse al mio fianco: era una ragazzina. Aveva una
luce negli occhi. Era disposta a tutto per il suo popolo. Ha lottato fino alla
morte per loro. Ha fatto della sua vita ciò che desiderava il popolo.
Lo fece con una dedizione totale e assoluta. Ella andò via
nel suo momento. Io me ne andai nel mio. Ma tutto ciò che abbiamo fatto, non si
può distruggere con la morte.
Ciascuno dei tre, il Popolo, Eva e Io, continuerà a vivere
nell’altro, e sarà il popolo, quello che sopravvivrà a noi.
Poteva essere una principessa. Poteva avere il mondo ai suoi
piedi. Ma preferì essere la madre dei poveri e degli scamisati. Dei bambini
svantaggiati e degli anziani. Era davvero una santa.
I poveri la adoravano, e lei prese, come unico prezzo per la
sua vita, questo affetto. Lo preferì a qualsiasi altra cosa al mondo. Questa scelta,
l’ha fatta lei da sola. Assolutamente.
Non è stato facile per lei, poverina. Era una donna molto
fragile fisicamente. Ma nonostante questo, ha dato tutto di sé.
Non ha mai aspettato niente né chiesto nulla. Ci amava e
questo era tutto. Non ci lascerà mai. E noi avremo sempre bisogno di lei.
Anche lei aveva tanto bisogno di noi.
Resterà sempre con noi.
Sempre.
JUAN DOMINGO PERON
(Estratto di Asì hablaba Peròn - A. Peña Lillo Editor – Buenos Aires 1980 - di Eugenio P. Rom – Reportage dell’autore su Juan Domingo Peròn a Madrid iniziato nel 1967 – Pubblicato in Historia del Peronismo di Roberto Maffeis)
Bellissimo e commovente ricordo.
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