mercoledì 4 dicembre 2013

RAMON CARRILLO - MEDICO CONSIGLIERE DELLA FONDAZIONE EVA PERON


Il Dottor Ramòn Carrillo (1906-1956) nacque a Santiago del Estero, Argentina, e morì a Belem do Parà, Brasile. Fu un medico eccezionale e un funzionario pubblico altruista. Neurochirurgo, professore, neurobiologo e salutista, fu uno dei più importanti collaboratori di Evita e Ministro della Salute Pubblica della Nazione Argentina dal 1946 al 1954. 

Qui di seguito pubblichiamo la lettera con cui Eva Peròn nominò il Dottor Ramòn Carrillo consigliere della Fondazione Eva Peròn





lunedì 2 dicembre 2013

LA MARCIA PERONISTA


LOS MUCHACHOS PERONISTAS, più notoriamente conosciuta come MARCHA PERONISTA , è la marcia del partito giustizialista o peronista, fu cantata per la prima volta nella Casa Rosada il 17 Ottobre 1948. Di autore sconosciuto, in seguito è stata interpretata da vari artisti, ma la versione più popolare è sicuramente quella di Hugo Del Carril risalente al 1949, di cui vi riporto il testo originale.

Francesca Maria 




LOS MUCHACHOS PERONISTAS
(di Hugo Del Carril)

Los muchachos peronistas
todos unidos triunfaremos,
y como siempre daremos
un grito de corazón:
¡Viva Perón! ¡Viva Perón! 
Por ese gran argentino
que se supo conquistar
a la gran masa del pueblo
combatiendo al capital.
¡Perón, Perón, qué grande sos!
¡Mi general, cuanto valés!
¡Perón, Perón, gran conductor,
sos el primer trabajador!
Por los principios sociales
que Perón ha establecido,
el pueblo entero esta unido
y grita de corazón:
¡Viva Perón! ¡Viva Perón!
Por ese gran argentino
que trabajó sin cesar,
para que reine en el pueblo
el amor y la igualdad.
¡Perón, Perón, qué grande sos!
¡Mi general cuanto valés!
¡Perón, Perón, gran conductor,
sos el primer trabajador!
Imitemos el ejemplo
de este varón argentino,
y siguiendo su camino
gritemos de corazón:
¡Viva Perón! ¡Viva Perón!
Por esa Argentina grande
con que San Martín soñó,
es la realidad y la efectiva
que debemos a Perón.
¡Perón, Perón, qué grande sos!
¡Mi general cuanto valés!
¡Perón, Perón, gran conductor,
sos el primer trabajador!

domenica 1 dicembre 2013

TRA GIOCATTOLI, CANNE, SBIRRI… E MORTE. DIAGNOSTICA O SOLUZIONE. RED AMPARO di JUAN ANIBAL GOMEZ

Traduzione dal castellano argentino di: FRANCESCA MARIA - PORTAVOCE ITALIANA DI JUAN ANIBAL GOMEZ 


I BAMBINI IN UNA SOCIETA’ INGIUSTA E IPOCRITA

Introduzione alla vita: come patologia

Molti parlano di INSICUREZZA, ma sanno cos’è? Di cosa si tratta? In questa nota, dei miei 25 anni di lotta contro l’insicurezza, esporrò solo che si tratta di una TEMATICA MULTICASUALE,  di cui in passato ho già esposto una nota per ogni caso con l’analisi e la diagnostica di ciò che bisogna fare e il trattamento della stessa; sono vari i fattori causali dei diversi effetti che convergono nella cosiddetta insicurezza, e che incredibilmente terminano in una VITTIMA DI MORTE, e per questi motivi in questi anni ho analizzato uno di questi fattori, che sono i bambini… ho iniziato a osservare nell’ambito della prevenzione del delitto il segmento più debole della catena della vita, I BAMBINI, fonte d’ispirazione di Dio… e te che già sei adulto, ti sei mai chiesto, come vivono i tuoi figli o i nostri bambini in Argentina… non parlo né di classi sociali, nè dell'ideologia, parlo delle opportunità e delle circostanze delle loro vite… ho fatto da poco un incontro sull’insicurezza, e camminando (solo così si conosce la verità) ho osservato la mancanza di bambini che giocano nelle piazze… vedere le altalene vuote, che si muovono da sole con il vento, è la risposta della mancanza di allegria, siamo tristi, le piazze sono tristi, rimpiangono le risa, le grida, i colori e l’allegria delle bocche piene di denti che sorridono… la risposta è dura, ormai è una vita di reclusione, con i computer, la playstation, ecc… ma come vivono i bambini nelle villas (N.d.T. vere e proprie baraccopoli)… ? 

Ecco che inizia l’intrigo di una vita collassata in opportunità, ci sono solo necessità, e non si può nemmeno parlare di solidarietà, perché anche se si trovano a pochi passi da una vita piena di opportunità, il cerchio dell’ INTAGIBILE demarca il territorio di questi destini incerti, abbandonati ai nuovi CODICI di vita, che governano la sopravvivenza naturale, mentre il futuro resta lontano perché molte volte non arriva che la morte, unico destino certo… 

Cosa ci è successo?  Sono successe molte cose in questi ultimi 30 anni… c’è sempre stata povertà in Argentina, ma con dignità, con la purezza negli abiti così come nelle anime, e non come oggi con i cuori pieni di risentimento, che marca chiaramente le conseguenze della discriminazione, e lascia a briglie sciolte un nuovo mondo fatto di autodiscriminazione creando la frattura sociale, piena di rabbia, di ira e di lotta insieme… non si sa contro chi o contro cosa ma comunque lotta, piena di violenza, che genera odio contro quelli che hanno qualcosa… e che porta a voler diventare qualcuno… con fama e rispetto, paradigmi di cui si nutre il NARCOTRAFFICO, nei nostri insediamenti più poveri.

Mi piacerebbe che prendessi un foglio, e pensassi a 4 cose buone e a 4 cose cattive su di te. Sicuramente ci hai messo più tempo nello scegliere le cose buone che quelle cattive. Un bambino di 8 anni scriverebbe fino a 20 cose buone senza nessun tipo di difficoltà e senza soffermarvisi più di tanto. Ma , che succede invece a questi  bambini che credono a malapena di avere qualità positive (perché non le conoscono) e che potrebbero descriversi utilizzando decine di aggettivi che tolgono ogni speranza? 

Fino a poco tempo fa, l’attenzione all’infanzia si considerava come un compito caritativo mosso dalla compassione verso  le disgrazie altrui; più tardi si iniziò a trattare il minore inadattato, il bambino problematico della classe, il ragazzo che stava sempre da solo e che non si relazionava con i suoi compagni, come una persona malata che aveva bisogno di qualche tipo di cura, e si incolpava il bambino come unico responsabile del suo comportamento. Con il passare degli anni, la concezione del minore è cambiata, si è tenuto conto delle sue necessità affettive, educative e sociali, così come il tipo di ambiente in cui è cresciuto, in cui spesso la separazione dei genitori è causa del suo dolore interiore; ma negli insediamenti più poveri, molti di loro, non sanno nemmeno chi sono i genitori, e gran parte delle loro madri sono adolescenti di 12 o 13 anni che la vita la prendono come un gioco… 

Così.. quante volte sei andato a fare la spesa e all’ingresso del supermercato hai visto una giovane donna con in braccio un bambino di appena un anno che chiede l’elemosina per il pranzo? Quante volte hai visto un/a  bambino/a di 6 anni che fruga nella spazzatura? Forse conosci qualcuno che è stato derubato da un ragazzo di 14 anni? Chi non ha mai sentito parlare dei ragazzini che come piranhas attaccano in diversi luoghi, rubando, violentando, o assassinando?

Questi avvenimenti, a prima vista indipendenti tra di loro possono essere la storia della vita dello stesso protagonista e che molti bambini hanno sempre di più in comune. Ma, di chi è la colpa di tutto questo? Dei bambini? È molto facile lamentarsi della delinquenza giovanile, incolpare un ragazzino, un pibe chorro che è cresciuto in ambienti delittuosi, in un mondo in cui questo comportamento è normale, anziché fare qualcosa per aiutarli e per evitare che questo tipo di delinquenza cresca in futuro così come stiamo vedendo e vivendo, dal momento che il 70% dei furti sono realizzati da questi bambini.

È il sistema educativo (che tra l’altro a causa dei tagli sta scomparendo) che deve farsi responsabile di questi ragazzini. Un sistema deve analizzare e cambiare l’ambiente di questi bambini, perché in fin dei conti, i bambini sono solo una tabula rasa che gli adulti scrivono e modellano a proprio capriccio utilizzando spesso la violenza e l’abuso, così vengono spesso sfruttati da adulti corrotti e immorali, vecchi delinquenti, o peggio ancora, poliziotti corrotti, che sfruttano la debolezza del sistema sociale attuale e l’inefficienza dello stato che non fa niente per prevenire la morte annunciata dei giovani e le prossime vittime delle sue azioni. 

Essere bambino o bambina implica vivere in un rischio costante. Attualmente esiste un enorme possibilità che un bambino possa essere sfruttato, maltrattato da conoscenti e estranei, addirittura fatto prostituire, o sequestrato, abusato sessualmente e che solo con molta molta, molta fortuna riesca a tornare a casa, sempre che ce l’abbia perche magari è scappato per qualche motivo senza specificare in che condizioni.

Qui ti racconto di una breve chiacchierata che ho avuto con un ragazzino nella Villa 1-11-14 (N.d.T. insediamento di Bajo Flores) in cui gli ho detto: “ sei solo un bambino” e lui mi ha risposto “un bambino? Ho già fumato e scopato. Ho ucciso e ho rubato, ho la mia banda e sono già un uomo” il personaggio, aveva 14 anni…

La cultura NARCO ha fatto un danno quasi irreparabile e ha segnato un destino di morte, propria o altrui ma sempre morte, in cui mentre normalmente ciò che preme di più ad un essere umano è la vita, qua, non viene presa nemmeno in considerazione… 

Guardando questi centri abitati e standovici dentro, si osserva che lo stato non esiste, non ci sono scuole, nè assistenza sanitaria ne istituti tecnici o professionali, ne Giustizia ne tantomeno Sicurezza, al contrario la gorra, cobani, rati o gato (N.d.T. polizia) è il nemico da abbattere… esistono anche lavoratori che sono quasi un 75% e che devono vivere nel silenzio del codice di vita, mentre il resto si compone di tranzas, camellos, o mataguachos (N.d.T. spacciatori) e di leader che dominano territorialmente la vendita di pasta base  (N.d.T. chiamata anche paco, è una droga a basso costo simile al crack a base di cocaina il cui contenuto oscilla tra 0,01 g e 0,03 g a dose). Questo dialetto è un riflesso della realtà di 500mila giovani solo della provincia di Buenos Aires che non studiano e non lavorano… 

Questa è la realtà della nostra Argentina nel 2013, non desidero esporre un quadro statistico ma solo di avvertimento; a Mar della Plata 18 anni fa esistevano solo 2 villas, oggi ne esistono 48, a San Martin 12 anni fa esistevano 52 villas oggi ne esistono 112 tra le quali 2 con i Maras…

Le domande sono infinite… ma molto poche le risposte, resta solo l’eco vomito-ipocrita dei politici, sia del governo che dell’opposizione, che ciarlano di governo popolare, di integrazione, di opportunità, di uguaglianza…  senza interessarsi nè del settore nè del luogo sono solo menzogne mentre dei bambini nessuno se ne occupa, nessuno li protegge, nessuno ripara le loro vite, solo il narcotraffico se ne occupa, li guida e li utilizza fino a quando gli servono. Tutti li utilizzano…



La domanda…  è questa  “l’Argentina che non vogliamo vedere”, smettiamola di essere ipocriti e iniziamo a creare una nuova Argentina… domani potrebbe essere troppo tardi…

GERGO VILLERO/TUMBERO:

Esempio di frasi: “pintaron los ratis y sacamos los fierros” “el tipo se hizo el gato y lo tuvimos que quemar” “estoy pegado, rejugado, hasta los manos” “ranchando con pibitos de mi palo” “a los violines los hacemos nuestros gatos”

RESCATAR/RESCATARSE: lasciare la cattiva strada, gli eccessi, le droghe ecc. / Rasserenarsi, tranquillizzarsi / comprare qualcosa (es. Che Cacho! Rescatate una birra!”
TUMBA: carcere
GUACHO: giovane
VIOLINES: stupratori
APRETAR: rubare
BIGOTE/COBANI/GATO/RATI/GORRA/YUTA: polizia
QUEMAR: uccidere
LLANTAS: scarpe
ARMETI: munito di sigarette
ASTILLAR: dividersi la refurtiva
AUTO: omosessuale passivo
CANO: revolver, arma da fuoco
CARPUSEANDO: guardare qualcuno con l’intenzione di farci sesso
COLINO: scemo
CORCHITO: sigaretta con filtro
EMBROYO: tenda fatta con coperte che si usa per avere rapporti sessuali
FEDERICO: officiale di Polizia Federale
FICHE: officiale di polizia
FUELLE: fornelletto
MERLUZA: cocaina
MULA: chi trasporta droga all’interno del proprio corpo
PAJARITO: bibita alcolica elaborata clandestinamente dai detenuti. Si compone di: lievito, acqua di riso, zucchero e frutta grattugiata
SAPO: serratura
TRANSA: vendita di droga
VERDUGA: donna, moglie

Tra le parole del gergo villero in relazione alla droga troviamo:

EL VIEJO DE LA BOLSA: chi vende droga
ANESTESIA/MERCA: droga
CHALA/MARIA JUANA/RAMA: marijuana
NARQUEAR: offrire droga
PAPEL/RAVIOL: dose di cocaina
LADRILLO: contenitore in cui viene avvolta la droga
MECHERO: persona che ruba nei negozi
CHAMULLAR: parlare, chiacchierare con il fine di sviluppare qualcosa
CHAMULLO/CHAMUYO: parola che questo dialetto ha preso dal calò, il dialetto dei gitani spagnoli
ZAMUDIO: ha due significati, si può usare per indicare lo spinello o quando si parla di denaro. Es. “podriamos quemar unos zamudios” oppure “juntamos unos zamudios pà la birra”
QUERUZA: attenzione/attento/occhio!!! Utilizzato maggiormente con la preposizione “de”. Si usa anche per indicare il prodotto o il ricavato di qualcosa di illegale
PETISO: sesso orale
BAJA’ CANCHA: invito a fare a botte
EFFEAME!!:): si usa per chiedere a qualche povero stronzo solitario di firmare il proprio fotolog (N.d.T. servizio di condivisione di album di foto 2.0) per avere la falsa illusione di avere degli amici
BIGOTE: persona che vuole o sembra essere ciò che in realtà non è
TOMARSE EL PALO: andarsene da un luogo
JUGUETE: avverbio negativo. Sinonimo di “NO”. Usato per negare principalmente in risposta a una domanda. Es. “vas a ir a mi casa? Juguete!”
ALTO/A: si usa come aggettivo, sinonimo di “grande” “spettacolare”. Es. “alto quilombo, alta fiesta”

N.D.T. PER FARVI FARE UN'IDEA DELLE VILLAS VI RIMANDO A QUESTI DUE LINK:
VILLA DI BAJO FLORES http://www.youtube.com/watch?v=B2qhM-3AWvw
VILLA DI FUERTE APACHE http://www.youtube.com/watch?v=mTznVUX4j1E