Traduzione di: Francesca Maria
Partecipazione sociale
nella sicurezza urbana.
Rete solidale vicinale
Cos’è una rete vicinale?
E’ una forma di
organizzazione che ha lo scopo di raggiungere determinati obiettivi in tema di
sicurezza. Si realizza con la volontà individuale che va a sommarsi ad altre
nell’ambito dello stesso isolato, quartiere o parte di esso, raggruppandosi con
lo scopo di agire in maniera sia passiva che attiva su ogni situazione
delinquenziale della zona, apportando idee e soluzioni per la prevenzione del
crimine.
Quali sono i vantaggi di una rete?
Potenzia e ottimizza
le risorse individuali, con la costituzione di un’organizzazione vicinale
minima, che genera legami di solidarietà tra i suoi membri. Questa organizzazione
include il vicino ponendo fine al suo isolamento e incorporandolo in un gruppo
di suoi pari, permettendo di sviluppare e applicare una strategia in accordo ai
bisogni della comunità. La rete così formata riunisce al suo interno le
capacità di ogni membro, permettendo di sviluppare un lavoro di squadra
sostenuto dalla sua legittima rappresentazione vicinale, gestendo le tematiche
della comunità e mettendole in relazione con le distinte aree di governo, di
polizia, giudiziarie ecc.
Perchè una rete di prevenzione del crimine?
Da oltre due decadi il
tema della mancanza di sicurezza nella città di Buenos Aires sta andando a
crescere con diversi problemi congiunturali, originati nell’AMBA (Area
Metopolitana Buenos Aires) e che colpiscono la giurisdizione della nostra
città. Osservandone l’incremento così come la quantità di fatti delittuosi ed
il loro livello di violenza, si può trovare nella Rete Vicinale uno degli
strumenti solidali per l’ideazione di un piano di prevenzione del crimine. Attraverso
scarsi risultati, si osserva un’immagine di inefficienza sie delle forze di
sicurezza che della giustizia nei confronti della comunità, che ha generato una
miscredenza nella stessa, evidenziata dal basso livello di denunce. Il lavoro
della Rete rappresenta un immenso valore aggiunto nello scopo di migliorare la
prevenzione del crimine, conformando le riunioni mensili in ogni CGPC (NdT Centri
di Gestione e Partecipazione Comunale) e/o riunioni nei singoli quartieri o
isolati, poichè è davvero molto quello che il cittadino può fare e sviluppare
per migliorare la situazione della sicurezza locale.
Come lavora una rete?
I membri di uan rete
di prevenzione devono riunirsi e stabilire i momenti in cui sono più esposti al
pericolo, segnando gli orari critici (uscita e rientro a casa, garage, negozio,
orari scolastici e lavorativi, vacanze ecc.). devono realizzare un’analisi dei
crimini commessi nell’ultimo mese nel proprio quartiere o in prossimità della
zona coperta dalla protezione della rete e sviluppare un piano di prevenzione. Dovranno
aumentare l’osservazione del quartiere, durante gli orari critici, prestando
particolare attenzione ai segnali sospetti di una possibile attività criminale
prossima (persone estranee, atteggiamenti sospetti, vicini che rientrano a casa
con persone sconosciute, veicoli occupati da persone in atteggiamento sospetto di
osservazione o attesa ecc) Come elemento dissuasorio si identificherà l’area
posta sotto il controllo della rete con cartelli posti sui pali della luce, del
telefono, elettrici o ovunque i vicini ritengano più conveniente, indicando che
nel dato quartiere tutti i vicini sono organizzati in una rete di prevenzione.
Il commissariato di zona dovrà essere informato della suddetta rete onde
avviare un rapporto di reciproca collaborazione nella prevenzione del crimine. Bisognerà
verificare che l’illuminazione pubblica sia adeguata e sufficiente e promuovere
la presenza dell’illuminazione presso l’entrata di ogni domicilio. Bisognerà stare
a fianco dei vicini che si assentano per periodi prolungati, eliminando i segni
identificatori della proprietà che resterà disabitata, ad esempio portando
rifiuti al cassonetto di zona, ritirando la corrispondenza, ecc. I membri della
rete devono istruire adeguatamente tutto il proprio gruppo familiare,
specialmente gli anziani e i bambini. I vicini partecipanti dovranno scrivere i
propri dati, nome, cognome, indirizzo e numero di telefono in un modulo di
sottoscrizione che verrà stampato in duplice copia, una per ogni membro della
rete ed una per i coordinatori del piano di prevenzione del crimine. Ogni rete
dovrà fare una sorta di diario, in cui verranno registrati i nomi dei membri e
i fatti che avvengono nella zona e che richiedono l’intervento della polizia.
Struttura di una rete.
Le reti possono
organizzarsi per isolato, per zona o per quartiere.
Situazioni di rischio.
Si considerano 2
situazioni di rischio:
Atteggiamento sospetto:
bisogna in prima istanza consultarsi con gli altri aderenti al fine di valutare
la situazione, migliorare l’osservazione e identificazione degli individui o
dei veicoli coinvolti. Se il sospetto persiste si procederà a chiamare la
polizia apportando la maggiore quantità di dati possibili e facendogli notare
che si tratta dei vicini partecipanti al piano di prevenzione del crimine.
Crimine in corso: in
questo caso bisogna chiamare immediatamente la polizia al numero d’emergenza
911 e/o al numero diretto che possiede la rete del commissariato di zona della
suddetta giurisdizione, informando che si sta assistendo ad un crimine in
corso. Gli aderenti non devono mai immischiarsi fisicamente lottando contro i
delinquenti, possono gridare o fare rumore purchè sufficientemente protetti e
con l’unica intenzione di provocare l’interruzione del fatto. Devono osservare
i delinquenti cercando di memorizzare il maggior numero di dettagli degli
stessi, come la quantità, la strada di fuga, veicoli, colore, numero di targa,
ecc. dati che poi verranno trasmessi con maggiore brevità possibile al
personale di polizia per facilitarne la persecuzione. Bisognerà prestare aiuto
alla vittima, chiamando il 107 e facendola trasferire in un centro
assistenziale.
Regole e responsabilità
Il vicino non è
obbligato a partecipare. Dovrà, secondo le sue convinzioni, rispettare i suoi
doveri e diritti di cittadino. Il tempo di partecipazione verrà definito per
ogni aderente in forma individuale. Il vicino non dovrà trasformarsi nè in
poliziotto nè in informatore. Assumerà solo il ruolo che gli compete in quanto
cittadino, nell’espressione del lavoro in difesa della sua vita, della sua
famiglia e della sua proprietà. L’adesione al progetto implica la
partecipazione attiva del gruppo familiare. I minorenni devono essere educati
alla propria tutela personale, e se dovessero notare qualcosa di strano, devono
avvertire un adulto affinchè prenda una decisione pertinente. Il pattugliamento
preventivo alla maniera di poliziotti armati è severamente proibito e
controindicato per il fatto di essere pericoloso ed implicare seri problemi
legali. Ogni rete deciderà la sua modalità di lavoro (allarmi, coordinatori per
isolati, distribuzioni di compiti, orari di rischio ecc). Sistemi simili
funzionano già in altri paesi (Inghilterra, Unione Europea ecc) essendo molto
efficaci: infatti riducono l’incidenza criminale, aiutano al suo rilevamento,
facilitano i procedimenti giudiziari e diminuiscono la sensazione d’insicurezza
dei suoi abitanti. L’Inghilterra conta 157.000 programmi di osservatori
comunitari che coprono l’estensione di 6.000.000 di case e interessano
10.000.000 di persone. Le reti saranno il punto di partenza per il posteriore
sviluppo di attività comunitarie e altre azioni non strettamente vincolate alla
sicurezza. Le reti si raggruppano, si uniscono e cooperano con altre reti del
posto, zona, provincia o paese e/o internazionalmente con altre reti, facendo
confluire un’informazione veritiera che unifica criteri ed esperienza sul tema
della sicurezza urbana, creando eventi di pubblico interesse come giornate,
congressi, convegni ecc.
CONTRIBUTO DEL
PROGRAMMA DEL PIANO DI PREVENZIONE DEL CRIMINE DEL GOVERNO DELLA CITTA’ DI
BUENOS AIRES E DELLA RETE DI PROTEZIONE VICINALE DEL QUARTIERE DI NUÑEZ Y
SAAVEDRA.