Traduzione di: FRANCESCA MARIA
CHE COS’E’ L’ANOMIA?
Uno stato democratico è basato sulla conformità delle norme vigenti, che
vengono trascritte e a cui viene fatto giuramento nella Costituzione Argentina,
le cui Leggi segnano l’ordinamento su cui si fonda lo scheletro costituzionale,
la cui conformità è incorniciata dai requisiti della giustizia e viene
insegnata dalle autorità che la applicano (polizia, sicurezza ecc). Tutto
questo regola le norme di convivenza tra i cittadini nel rispetto sia dei
diritti sia dei doveri democratici.
L’anomia, si verifica quando le suddette norme giuridiche e
istituzionali non vengono rispettate dalle amministrazioni di governo, che
dalla loro ottica di politica di potere trasgrediscono l’ordine, falsificando i
suddetti motivi, con l'illusione mediatica del populismo, che racchiude in sé
il principio di disordine sociale.
Conosciamo molto bene gli esempi di malgoverno, in cui il disordine e
l’anarchia fluiscono come reazioni sociali di difficile contenimento, e queste
reazioni, motivate o no, hanno un solo fondamento, quello di vivere
nell’ingiustizia, che fa parte dell’anomia, e nell’insicurezza sociale,
producendo una spaccatura o frattura sociale, in alcuni casi piena di
risentimento; fattori sociali di cui si nutre il narcotraffico, grazie anche al
solido opportunismo sociale, che il narcotraffico conosce bene e che sfrutta a
suo favore seminando morte e dolore, dinnanzi a un governo privo di reazione,
ma provvisto di negligenza, indolenza e incapacità, per seguire lo sviluppo dei
suoi commerci illegali e corrotti, anziché le necessità sociali, che vengono
mitigate con piani sociali vicini all’elemosina ma molto lontani dalla dignità.
L’anomia in sociologia
Secondo Durkheim “il concetto di anomia si riferisce ad una proprietà
della struttura sociale e culturale, e non ad una proprietà dell’individuo
rapportato a questa struttura” La struttura culturale può definirsi come il
corpo organizzato dei valori normativi che governano la condotta comune in una
determinata società o gruppo. Per struttura sociale si intende il corpo di
relazioni sociali che si mantengono tra gli individui di una società o gruppo.
L’anomia è concepita, dice Merton, come il fallimento della struttura
culturale, che si verifica quando c’è una disgiunzione acuta tra le norme e gli
obiettivi culturali, e le capacità socialmente strutturate degli individui di
un determinato gruppo a lavorare in accordo con esse. Così, nei valori
culturali, può generare condotte che si contrappongono alle regole dei valori
stessi. Nella struttura sociale estrema dei valori culturali, l’azione in
accordo con essi resta facile e possibile per chi mantiene determinate
posizioni nella società, ma diventa difficile o addirittura impossibile per la
maggioranza. In questo caso la struttura sociale può funzionare come una
barriera oppure come una porta aperta per l’azione dei valori culturali. Quando
la struttura sociale e quella culturale sono mal collegate, esigendo la prima
una condotta che viene impedita dalla seconda, si crea una tendenza di
violazione delle norme, per arrivare alla totale mancanza di esse fino
all’anomia.
“LA LIBERTA’,
SANCHO, E’ UNO DEI DONI PIU’ PREZIOSI CHE SIANO STATI DATI DAL CIELO AGLI
UOMINI; AD ESSA NON SI POSSONO EGUAGLIARE TUTTI I TESORI CHE RACCHIUDONO LA
TERRA ED IL MARE. PER LA LIBERTA’, COME PER L’ONORE, SI PUO’ E SI DEVE
RISCHIARE LA VITA” – MIGUEL DE CERVANTES SAAVEDRA
L’ANOMIA E L’ANALISI DELLE SUE REAZIONI
L’anomia si riferisce ad una proprietà della struttura sociale e
culturale, non ad una proprietà dell’individuo di fronte alla struttura. Merton
spiega che l’anomia “semplice” è lo stato di confusione di un gruppo o società
sottomessi all’antagonismo tra il sistema dei valori, che dà come risultato un
certo grado di inquietudine, e la sensazione di estraniamento o separazione dal
gruppo, che porta al deterioramento, e in ultimo termine, alla disintegrazione
del sistema dei valori, che dà come risultato “angosce” pronunciate (la crisi
argentina del 2001 è un buon esempio da tenere presente). Questo definisce
terminologicamente che l’anomia varia di grado e classi. Gli strati sociali,
come premessa, dice l’autore, non solo sono differenzialmente sottomessi
all’anomia, ma sono anche differenti le forme di reazione.
I tipi di reazione davanti all’anomia possono essere attivi o passivi.
La “condotta divergente” può suddividersi a seconda della tensione dinnanzi le
relazioni sociali con altri individui (conflitto d’interesse) o con le norme
culturali con cui si aspetta ci sia conformità (individuo nella società). In
concreto, queste tensioni anomiche, come la delinquenza, il delitto e il
suicidio, o reazioni come l’innovazione, il ritualismo e la ribellione, possono
classificarsi come risultati del sistema di interazione
individuo-società-individuo.
INNOVAZIONE – comporta il rifiuto delle pratiche istituzionali (mezzi)
conservando però le mete culturali (fini) che vengono utilizzate per creare
nuove opportunità sociali. L’opportunismo da un punto di vista
neo-istituzionale comporta uno dei tre orientamenti possibili per la ricerca
del “proprio interesse”, che corrisponde alla “forma forte”; la “forma
semi-forte” è la semplice ricerca del proprio interesse e la “forma debole” è
l’obbedienza. L’opportunismo, in particolare, è la ricerca del proprio
interesse con “dolo”, che comporta forme subdole di inganno, ed altre più
flagranti come la menzogna o il furto ma senza limitarsi ad esse. (Williamson
North)
RITUALISMO – si abbandonano le aspirazioni culturalmente definite
mentre si continua ad obbedire in modo quasi compulsivo alle norme
istituzionali. L’ansia acuta per la posizione sociale in una società basata
sulla ricerca al successo può indurre una condotta deviata dalla conformità
oppure alla sottomissione eccessiva, i classici “virtuosi burocratici”. Ci si
può chiedere se questa condotta sia deviata o meno, ma di fatto rappresenta un
allontanamento del modello culturale in cui gli individui sono obbligati a
sforzarsi attivamente, preferibilmente in maniera istituzionale, per avanzare e
salire nella gerarchia sociale.
ESTRANIAMENTO – abbandono degli obiettivi culturali e delle pratiche
istituzionalizzate dirette al raggiungimento di questi obiettivi.
RIBELLIONE – il conflitto tra le norme sostenute con frequenza da
diversi sottogruppi di una società, danno come risultato un’adesione maggiore
alle norme che prevalgono in ogni sottogruppo. Il conflitto tra valori
culturalmente accettati e le difficoltà socialmente strutturate per vivere
secondo questi valori, esercita una pressione che porta ad una condotta
divergente e alla distruzione del sistema normativo. In questo modo se la
ribellione diventa endemica in una parte importante della società, si crea un
potenziale presupposto per la rivoluzione, che rifonde la struttura normativa e
sociale.
INGOVERNABILITA’
Le dimostrazioni di malgoverno sono provate dalla mancanza di
previsioni, sia delle reazioni alle necessità sociali sia del rispetto dei suoi
tempi, perché non si può governare cedendo a pressioni motivate da interessi
personali che influiscono sugli interessi collettivi della cittadinanza. Il
cosiddetto “modello” fa acqua da tutte le parti, nell’ambito economico,
politico e sociale, ed il suo fallimento è stato quello di portare avanti una
politica di sussidi senza accompagnarla con lo sviluppo industriale, economico,
ecc. senza avere coerenza e capacità creativa, hanno attuato politiche
commerciali che ricorrono solo a cambiamenti di persone e non di ideologie, e
hanno accentuato al contrario un forte potere del comunismo, con Zanini e
Kiciloff, che sono i veri responsabili dell’attuale fallimento del cosiddetto
“modello”.
Tutto questo di conseguenza porta “sfiducia” al modello; sappiamo che
un modello economico si mantiene al potere grazie alla “fiducia” del popolo. Da
questa mancanza si genera l’inflazione, che anche se non viene ufficialmente
riconosciuta, si fa sentire nelle tasche del popolo, di conseguenza la teoria
dei sussidi sociali collassa, perché anche questi vengono fagocitati
dall’inflazione, e la mancanza di opportunità unita ai funzionari leccapiedi
del potere che ha sviluppato il narcotraffico in Argentina, creano i
presupposti per la reazione di un popolo che è stanco di vivere nell’anomia.
Bisogna cercare l’equilibrio sociale, e far capire alle autorità
responsabili che prima di tutto viene la Patria, e non i valori nascosti nella
ricerca del potere a costo di qualsiasi sacrificio, inclusa la morte di molti
dei nostri cittadini.
Voglia Dio che abbiamo le capacità necessarie per farci arrivare al
2015 con il pieno potere democratico delle istituzioni!
JUAN ANIBAL GOMEZ
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