mercoledì 20 agosto 2014

DOCUMENTO SUL DEFAULT ARGENTINO. DI JUAN ANIBAL GOMEZ E ADALBERTO ASSAD


Traduzione di: SIMONE CIARDI
 
 
 
Il nostro movimento Mp3  Peronista  sta seguendo attentamente la questione , ormai  grave, nonostante le certezze ostentate da questo governo per risolvere il caso, che trovano fondamento in supposizioni dimostratesi sbagliate, come nel caso in cui esso affermava l’ esistenza di possibilità e alternative al problema del default , poiché  erano in corso nuove azioni di negoziazione finanziaria  che stava portando a termine con vari istituti bancari tra cui la Banca de Paris. In realtà ,il paese già era vittima di un responso duro e negativo, in virtù della richiesta di  giudizio intentata dal c\nml .Capital ltd,et.al, nella quale  la Corte Suprema degli USA respinse i ricorsi dell’ Argentina  contro i fondi Avvoltoio (Un fondo avvoltoio è un fondo altamente speculativo  volto all’acquisto di debito ad un prezzo stracciato su un mercato secondario, poiché il debito è considerato molto debole o in imminente  default, (questo era il caso dell’ Argentina nel 2001),per poi avvalersi di cause giuridiche  intentate  dai detentori del fondo per ottenere il rimborso del valore integrale del titolo emesso  ottenendo elevati profitti. Il termine è usato per criticare la modalità con cui strategicamente questi fondi, in mano di pochi e potenti speculatori finanziari , traggano profitto dai debitori che si trovano in difficoltà finanziarie. In questo momento la sentenza del giudice è stata sospesa, in attesa di un ulteriore giudizio. N.d.T.).
Il dossier processuale è ora ritornato  nelle mani del giudice Thomas Griesa, di prima istanza, che aveva ordinato di pagare la totalità del debito. Il risultato di questa sentenza è la peggiore sconfitta della strategia degli avvocati dello studio ClergyGottlebSteen and Hamilton che incassarono  laute parcelle dal nostro paese .Questa disfatta mette in luce l’ incapacità di negoziazione  dell’attuale governo, soprattutto negli ultimi cinque anni.
 Di fronte a questa situazione, dobbiamo mettere in luce che gli scenari futuri urtano con gli atteggiamenti spavaldi di molti funzionari  di governo contro gli obbligazionisti. Infatti ,anche se i possessori delle obbligazioni Avvoltoio hanno il fardello di accettare un'altra opzione per ristrutturare il debito, in realtà, la  sentenza del giudice, qualora venisse confermata,  potrà permettergli di fare esigere  in contanti l’ intero valore delle obbligazioni, invece di obbligarli ad accettare la ristrutturazione di queste .
Comprendiamo che l’ Argentina in questo caso potrebbe  chiedere la proroga dell’ applicazione della sentenza del giudice , esigendo  che venga mantenuto lo status attuale e non venga introdotto alcuno strumento di ristrutturazione finanziaria; in questo modo il governo potrebbe estendere la liquidazione delle rate e potrebbe pagare il prossimo 30 di giugno la scadenza  delle obbligazioni discount, per circa 900 milioni di dollari, agli obbligazionisti che accettarono la prima e la seconda  ristrutturazione del debito, in questa maniera si pretenderebbe di non incorrere nel default tecnico.
 Di fronte a queste  situazioni  ipotizzate, la realtà rimane comunque spinosa, in modo particolare quella relativa all’ agenda  delle obbligazioni internazionali fino al mese di dicembre 2014, il cui ammontare è di 10 milioni di dollari; situazione che si aggraverebbe se i titolari delle ultime obbligazioni scambiate prendessero nuova iniziativa adattandosi a questa falla giuridica dovuta alla sentenza. Secondo  alcuni giuristi ,la sentenza del giudice  Thomas Griesa potrebbe essere recepita  dalla giustizia  dei EE UU come  contorta e giuridicamente scorretta, poiché essa implicherebbe uno scambio non volontario ma forzato del debito, e arrecherebbe una modifica unilaterale delle condizioni di pagamento.
 Inoltre, ricordiamo che il nostro governo è sottoposto alla clausola  Rufo che scade alla fine del 2014 ,che  impedisce ad esso di negoziare  con i fondi Avvoltoio migliori condizioni di  quelle  del concambio strutturale del 2005, altrimenti ,la clausola prevede che si dovrebbero estendere tali condizioni  ai titolari delle obbligazioni emesse dopo la suddetta data. Dato che l’ Argentina deve effettuare un pagamento di cedole pertinenti alle Obbligazioni Discount, il 30 giugno ci troveremo  di fronte a due possibilità:
 
1  Attraverso vari  ricorsi processuali, si giunge a postporre dopo il 30 giugno il periodo della garanzia delle suddette  obbligazioni,  che ha già permesso all’ Argentina di continuare a pagare le Obbligazioni ristrutturate,senza fronteggiare requisizioni giuridiche, mentre erano in corso i vari ricorsi in tribunale; quindisi conseguirebbe più tempo  (fino al prossimo pagamento  il 30 settembre) per negoziare con gli Holdouts e trovare giuridicamente qualche meccanismo di aggiustamento del pagamento( il quale includerà  anche la deroga).
2  I ricorsi processuali  non risultano sufficienti affinché la garanzia  venga posticipata oltre il 30 giugno, allora, per rimanere all’ interno dei limiti di legge, l’Argentina dovrebbe pagare al 100% il valore dell’ indebitamento  agli holdouts, nello stesso momento che paga la scadenza delle Obbligazioni/Discount il 30 di giugno. In questo caso , si dovrà decidere di trasformare il meccanismo di pagamento per pagare la scadenza del Discount, infatti se così non fosse , la struttura attuale del pagamento per quei fondi  già sarebbe fallita, dato che gli agenti liquidatori non avrebbero vie di scampo trovandosi di fronte questa situazione  , invece, facendo ciò, il paese rimarrebbe al bordo del default giudiziale o tecnico del debito ristrutturato , in accordo alla legislazione internazionale , poiché le obbligazioni  hanno trenta giorni di periodo di garanzia dopo la scadenza.
  Tutta la situazione  si stabilizzerebbe solo se si regolasse il sistema di pagamento del debito con gli Holdouts, e questi desistessero da qualsiasi forma di requisizione imposta giuridicamente.
Gli avvocati argentini già allertarono il governo che sarebbe stato altamente probabile  che non si raggiungesse con le negoziazioni  a pagare gli obbligazionisti che intentarono questa causa (vedi nota iniziale), altrimenti avrebbero dovuto pagare o accordare con tutti gli  altri titolari di obbligazioni che  non furono ristrutturate nel 2005 e nel 2010,quindi non si tratterebbe di pagare o negoziare per circa 1300 milioni di dollari bensì la cifra diverrebbe 15000 milioni di dollari ,perciò la negoziazione sarebbe più lunga e complessa.
Gli avvocati che rappresentano l’ Argentina sostengono che qualsiasi aggiustamento per quanto riuscito che sia ,lascerebbe alcuni creditori insoddisfatti che potrebbero avvalersi delle argomentazioni di questo processo per ottenere un tornaconto maggiore ai loro interessi, quindi suggeriscono che l’ opposizione migliore sarebbe lasciare che lo Stato forzi un default e immediatamente dopo ristrutturi tutte le sue obbligazioni esterne in forma tale che il meccanismo di pagamento e altri meccanismi tecnici realizzati rimangano al di fuori della competenza dei tribunali statunitensi.
La nostra preoccupazione è che tra pochi giorni sapremo se il Paese cadrà in default , però esso sarà una decisione  presa dall’ Argentina ,la corte e i tribunali inferiori non  devono e non possono incidere su questa decisione. Il problema principale non è  che ora si faccia un aggiustamento strutturale , il problema è non aver negoziato prima.
Per questi motivi, il nostro movimento mp3 Peronista, poiché mancano 15 mesi alla scadenza del mandato governativo ed essendo compromesso il futuro del nostro paese, richiede a tutte le parti politiche di convocare e gestire un consiglio di sicurezza economico nazionale  formato da analisti , esperti economisti ed avvocati, che sostengano il governo prima di dare una risposta e mettere in atto misure urgenti per risolvere la questione.
Le conseguenze  attuali di questa situazione risultano così dispiegate:
Panorama internazionale contro l’ Argentina  che si vede chiudere tutti gli spazi economici e finanziari ovvero progetti, accordi, finanziamenti e  credito  che rimangono sospesi fino al chiarimento della situazione.
Il reperimento di una soluzione al problema del debito è enigmatico, e inciderà comunque profondamente sul futuro del paese.
Aumento naturale del dollaro blue così come l’ incertezza del mercato commerciale e finanziario interno, in mano a speculatori in diversi settori, alcuni dei quali ingestibili, alla fine chi ne soffrirà sarà sempre chi meno possiede, ovvero il popolo.
La conseguenza  più grave sarà la messa in pericolo del paese per i prossimi trent’ anni, le cui conseguenze ricadranno sulle future generazioni, che pagheranno l’ alto costo sociale ed economico del debito .
 
Articolo realizzato con dati tecnici dal nostro tavolo di lavoro in economia, sotto la direzione del nostro Vicepresidente compañero  Juan Anibal Gomez , a sua volta sovrainteso dal nostro presidente compañero Adalberto Assad
 
 Nota di fondo esplicativa del traduttore Simone Ciardi
Il governo di NestorKirchner ha “ristrutturato” il debito del paese in due occasioni ,  nel 2005 e nel 2010, ma ora la Corte Suprema statunitense ha respinto il ricorso del governo argentino contro una sentenza della Corte suprema degli Stati Uniti che obbliga il paese  a pagare 1,33 miliardi di dollari  più interessi ai fondi avvoltoio (Nml e Aurelius) che non hanno accettato il concambio, ovvero i nuovi accordi delleristrutturazioni finanziariesopracitate; i detentori di questi fondi  sono chiamati in gergo finanziario Holdouts. Solo dopo aver onorato questo debito, la sentenza consente il pagamento delle cedole a chi ha aderito al concambio del 2005 e  del 2010.

 


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