giovedì 3 ottobre 2013

LA MANCANZA DI LEADERSHIP NELLA POLITICA ARGENTINA

di JUAN ANIBAL GOMEZ – FONDATORE E COORDINATORE MOVIMIENTO PERONISTA TERCERA POSICION, FORO SEGURIDAD URBANA, RED AMPARO, DIRIGENTE COMUNALE, POLITICO E SOCIALE, EX VETERANO DELLE MALVINAS, CANDIDATO A SENATORE 1° SUPPLENTE

Traduzione di Francesca Maria  - MP3 Italia - Portavoce italiana di Juan Anibal Gomez e del MP3




C’è un vecchio proverbio che dice “per essere leader, bisogna nascere leader”, ma c’è anche il cristiano insegnamento di vita che ci dice “Dio non sceglie chi è capace ma rende capace chi sceglie”, questo ci dimostra chiaramente la contrapposizione tra le due affermazioni che, dopo un’attenta analisi, considero entrambe vere perché, in entrambe, c’è la capacità di Dio di creare leader naturali o circostanziali.

In questo concetto desidero esprimere la mia esperienza, tanto personale come professionale nell’ambito del Marketing, considerando il mio percorso in imprese molto importanti dell’Argentina, in quanto direttore commerciale marketing di alcune di esse, sia nella formazione dei quadri di vendita di diversi generi, sia nella vendita diretta di beni materiali e immateriali. Come sappiamo, nella vendita di prodotti materiali, il successo di vendita è dato per il 20% dal venditore, e per l’80% dal prodotto, mentre al contrario, il successo di vendita di prodotti immateriali è dato per l’80% dal venditore, e per il 20% dal prodotto. Questa differenza non solo sottolinea l’importanza della formazione nell’applicazione di tecniche adeguate, per ottenere un maggior profitto tanto per il venditore, quanto per il giro d’affari commerciale globale, ma formula anche la capacità di leadership dei suddetti gruppi di vendita.

Rapportato alla politica attuale del nostro Paese, osserviamo che la maggiore incapacità di quasi tutti i partiti politici (fatta eccezione per quelli di sinistra in Argentina), è la loro mancanza di sostegno all’istruzione e alla formazione dei nuovi leader, inoltre, approfondendo l’indagine, si osserva una chiara intenzione di non costruire politicamente e ideologicamente, i quadri piramidali, che sono la base del sostentamento di ogni partito, per la formazione di base così come quella dei dogmi politici. Per questo durante il periodo elettorale si osserva la caccia disperata a personaggi famosi, senza interesse alcuno per il loro credo religioso o pensiero politico, trasmettendo questo carattere alla cittadinanza che invece non va mai sottovalutata, perché a fior di pelle sente e va oltre l’informazione che le viene data e la rapporta alla situazione attuale che nessuno considera.

Per questi motivi, voglio esprime i condizionamenti che deve avere un leader, una volta arrivato in politica. Il primo passo che deve fare chi vuole essere leader è quello di imparare, di essere cosciente nel pieno equilibro tra pensiero e azione, perché è questo l’elemento chiave per sviluppare la leadership personale. La storia termina con la tappa più evoluta che è quella della leadership interpersonale: il servizio verso gli altri, situazione che sembra facile, ma che Juan Domingo Peròn ha espresso in diversi momenti con diverse frasi, come ad esempio che per essere leader del popolo, bisogna nascere dal popolo per sentire il proprio popolo, perciò non possiamo essere leader se per primo non abbiamo la capacità di guidare noi stessi, con la piena facoltà di servire il popolo, sia nelle sue necessità che nel suo sentimento, cosa che naturalmente non si osserva in molti leader politici attuali.

La leadership personale si ottiene quando la persona intraprende questo cammino lavorando sulla propria autostima, creatività, visione, equilibrio e capacità d’apprendimento. La leadership interpersonale si ottiene posteriormente, quando la persona domina la comunicazione, quando impara a dirigere altre persone e a introdurle al potere, a lavorare in squadra e a servire i propri seguaci.

La leadership è un cammino a spirale che va da dentro verso fuori. Se un lago che alimenta un fiume non è profondo, se ha poca acqua, il fiume non potrà irrigare i campi che quindi non potranno essere né coltivati né mietuti. Allo stesso modo se la persona non ha un livello di profondità interiore, non potrà né edificare una leadership costruttiva né far crescere le persone che la seguono. Tutto quello che ho espresso è importante per ottenere una leadership sociale, alcuni specialisti di marketing esigerebbero un linguaggio specifico dell’ambiente, e questo è proprio la frase con cui abbiamo iniziato la nostra nota “per essere leader, bisogna nascere leader”, ma la vita cristiana ci dice anche “Dio non sceglie chi è capace ma rende capace chi sceglie”, a tutto questo deve aggiungersi il sentimento, in cui il sentire a fior di pelle le necessità così come le risposte che bisogna dare al popolo, così come il rispetto, la sua considerazione senza mai sottovalutarlo, ed essere preparati per essere leader… adesso dobbiamo solo cercarlo…

Questa è la mia posizione personale, e va oltre il rispetto per le altrui affermazioni, la mia conclusione infatti è stata dettata dall’esperienza, una materia che sembra dare fastidio agli ignoranti che sono leader circostanziali, formati in maniera effimera a causa della loro arroganza e superbia, quando invece un leader non deve mai smettere di imparare, per sviluppare il proprio equilibrio e armonia, per scegliere il giusto cammino grazie alla saggezza divina che Dio ci dona attraverso il tempo.


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