domenica 23 giugno 2013

PRESIDENTE CRISTINA… RICONOSCERE NON VUOL DIRE PERDERE!!! DI JUAN ANIBAL GOMEZ

LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELL’ARGENTINA

Sig.ra Cristina Fernandez de Kirchner

estendo e la porto a conoscenza di questa lettera aperta, vista l’impossibilità della sua disponibilità di tempo al dialogo, così come dei suoi silenzi, alla nostra richiesta di udienza, per questo motivo ci esprimiamo tramite questo mezzo democratico.

Mi rivolgo a voi in qualità di rappresentante di tutti i cittadini che lottano contro l’emarginazione criminale in difesa delle nostre vite, in rete e nei forum, così come dei diritti delle vittime della mancanza di sicurezza, delle sue conseguenze così come delle cause che la originano, in cui prevalgono la corruzione, l’ingiustizia e il silenzio, dinnanzi ad ogni situazione. Aggravandosi, per il potere e il dominio in piena espansione del narcotraffico, ormai radicato nel nostro paese e che sta colpendo il maggior capitale sociale dello Stato, che è il popolo.

Per questi motivi le nostre richieste sono state portate a tutti i rappresentanti politici, del Governo e dell’opposizione, ma abbiamo ottenuto risposte vuote ed evasive.

Ci è rimasta solo la strada per protestare… con diverse convocazioni dal 2008 fino ad oggi, generando una preoccupazione spontanea, non come catarsi ma come fondamento, sulle vite che perdiamo ogni giorno. Successivamente a giovedì 7 giugno, con una marcia nella nostra città a cui hanno partecipato 35.000 persone, siamo arrivati al 13 settembre, con più di 200.000 persone e l’estensione a 50 città, e dopo, l’8 novembre, con 800.000 persone, accompagnate da più di 80 città così come dall’estero, e quelle del 6 e del 13 del mese corrente.

Sig. Presidente, con tutto il rispetto, perché merita la sua investitura, anche se tuttavia con il mandato democratico che lei stessa riconosce essere del 54%, le diciamo che siamo POPOLO! E NON NEMICI!!! Non desideriamo né che lei rinunci, né siamo antidemocratici, non siamo anti nulla, siamo solo parte del popolo che desidera che lei riconosca i suoi errori di governo che, valutati o meno, pregiudicano e colpiscono la qualità delle nostre vite.

Sappiamo della sua consapevolezza e del suo comando, ma un vero leader deve saper riconoscere i suoi errori e accettarne le responsabilità; riconoscere non vuol dire perdere, sig. Presidente! Se pensa che perderà, è perché ha già perso, ma siamo sicuri che lei non la pensa in questo modo, perché ha tutto ciò che serve per governare, e bene, migliorando i tempi di reazione nella tutela dei diritti, per portare questo paese alla grandezza che gli è stata assegnata, con l’appoggio di tutto il popolo.

Sicuramente la sua preoccupazione, come quella del suo partito, è riflessa nelle prossime elezioni del 2013, la nostra no perché non partecipiamo alla politica di parte, poiché le porte sono chiuse, la nostra preoccupazione è contrassegnata dalle nostre vittime e da quelle che verranno, questa è la nostra lotta, e la difendiamo davanti al suo governo, o a quello che lo rimpiazzerà.

Le nostre richieste più urgenti sono: libertà di espressione, giustizia indipendente, con giudici probi, in morale e onestà, funzionari onesti, istituti per i diritti delle vittime e dei familiari delle vittime dell’insicurezza, centri di recupero per i tossicodipendenti, diritto alla vita, nuovi programmi di strategia operativa di polizia contro l’emarginazione, sviluppo e appoggio alla partecipazione della cittadinanza alla sicurezza urbana, risoluzione di tutti i conflitti diretti e indiretti del narcotraffico, lotta alla corruzione su tutti i livelli, sviluppo di programmi di integrazione sociale e dello stato, nelle città e in tutti i tipi di insediamenti, lotta contro la fame, distribuzione del controllo sanitario in tutto il paese, piani di sviluppo per il lavoro, freno all’inflazione, riconoscimento dell’82% ai nostri pensionati, ecc. Programmi e sviluppi che mettiamo a vostra disposizione.

La nostra identità di essere argentini, ci porta ci porta a queste richieste solidali di necessità seguendo il modello di Evita che disse “davanti a una necessità nasce un diritto” parole oggi distorte in “se c’è una necessità, esiste un affare”


Sig. Presidente, ringraziamo questa opportunità di espressione, così come che si interpreti il messaggio della stessa, dinnanzi all’avvento cristiano, che mandi nello spirito di tutti gli argentini l’amore e la pace del Signore, così come nel vostro, e la salute, e che benedica ogni atto del suo governo. Così sia, amen.

JUAN ANIBAL GOMEZ – FONDATORE E COORDINATORE MOVIMIENTO PERONISTA TERCERA POSICION, FORO SEGURIDAD URBANA, RED AMPARO, DIRIGENTE COMUNALE, POLITICO E SOCIALE, EX VETERANO DELLE MALVINAS

Traduzione dall’argentino a cura di FRANCESCA MARIA – PORTAVOCE ITALIANA DI JUAN ANIBAL GOMEZ E DEL MOVIMIENTO PERONISTA TERCERA POSICION




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