mercoledì 2 aprile 2014

TRIBUTO AI CADUTI DELLE MALVINAS E AI LORO FAMILIARI di JUAN ANIBAL GOMEZ - genio trasmissioni dell'Armata della Repubblica Argentina (A.R.A.)

Traduzione di: FRANCESCA MARIA - portavoce italiana del MP3 Peronista


Cari fratelli argentini, familiari dei nostri eroi caduti nelle Malvinas, il vostro dolore non potrà mai essere consolato dinnanzi la perdita dei vostri cari, ma dovete essere orgogliosi di essere parenti dei 649 eroi caduti in combattimento, che hanno dato la loro vita in difesa di una terra che è e sarà sempre parte della nostra Patria; nella storia sono state dimenticate le pagine rosse scritte con la vergogna e con il sangue degli argentini, così come il dare tutto per la Patria, che invece sono gli esempi da seguire soprattutto oggi, vista la carenza di patriottismo dei nostri tempi, in cui si ragiona con lo stomaco e si agisce per i propri interessi, anziché con il cuore e come sentimento dell'essere argentini.

Non restano esempi di patriottismo come quelli che ci hanno lasciato le gesta delle Malvinas, quando con il petto ci si mise di fronte agli interessi e alla politica, e a quelli che pretesero di usare i negoziati, dimostrando il rispetto del giuramento che ci ordinava il nostro glorioso inno: giuriamo di morire con gloria!

Ogni goccia di sangue versato è un seme di libertà piantato dal coraggio del soldato argentino, che ci è stato lasciato e trasmesso affinchè la lotta continui, in pace, ma con la ferma convinzione e garanzia di averlo sigillato con il sangue degli eroi, contro il dispetto e la rozza flemma degli inglesi che, a Bahia Agradable, l'8 giugno del 1982, hanno sentito il rigore dei nostri aerei così come quello dei nostri cannoni di Monte Tumbledown, del 5 BIM – 5 Battaglione di Fanteria della Marina – fiero battaglione della marina che, sommandosi a 200 soldati della fanteria, respinse 6 attacchi per terra, per aria e per mare, lottando contro forze d'elite, “le guardie scozzesi”; sentendo come cantavano i nostri soldati in battaglia, fino all'ultimo sparo dei cannoni, il sottufficiale in prima della fanteria di marina Carlos Acuña, la sera del 14 giugno, lasciò uscire il fumo dal suo cannone.
 
Sono stati 73 giorni di dura guerra, in cui i ragazzi sono diventati uomini, e gli uomini sono diventati soldati, con 649 perdite e 1082 feriti... che con orgoglio offrirono il loro coraggio al combattimento, lasciando 237 tombe nel cimitero di Darwin, restandovi appostati a guardia eterna difendendo l'onore argentino e continuando a combattere per un pezzo della nostra Patria, e qui, cari familiari, dove esistono patrioti e non pacifisti, dimostreremo agli inglesi che non dimenticheremo mai i nostri eroi, mai saremo stranieri nella nostra terra, e che fino alla fine della nostra vita, la causa delle Malvinas sarà un giuramento, che non dimenticheremo mai e per cui lotteremo sempre!
 
Per questo motivo, e come veterano di questo conflitto, in cui ho perso amici e compagni, desidero che le mie umili parole possano alleviare in parte il vostro dolore, e voglio dirvi che siamo orgogliosi di voi, per averci dato degli esempi da seguire e per aver donato le vostre vite alla Patria. Mi inginocchio davanti ad ognuno di voi, e prego con voi per ogni anima che dalle Malvinas è salita nel Regno dei Cieli, Amen.
 
 

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