sabato 4 gennaio 2014

KRISI... POLITICA E SOCIALE DELL'ARGENTINA. Di JUAN ANIBAL GOMEZ

Traduzione dal castellano argentino di Francesca Maria – MP3 Italia - portavoce italiana del Movimiento Peronista Tercera Posicion
(N.d.T. la lettera K nella parola crisi è voluta in riferimento al governo)
 
“quando l’ingiustizia diventa legge, la ribellione diventa un dovere”
 
Pensiamo che l’attuale crisi politica dell’Argentina e del Peronismo derivi da una crisi maggiore che proviene dalla società, inoltre osserviamo suddetta involuzione in tutto il mondo, con varie differenze.
In questo Dicembre 2013, la Krisi argentina, fatta di saccheggi, tagli di energia elettrica, sedizioni della polizia, mancato aumento degli stipendi, inflazione, con aumenti e aggiustamenti che oltre ad essere inefficaci, con la conseguente mancanza di esportazione e produzione nel paese, lasciano terreno fertile all’anarchia; non dimentichiamoci che “quando l’ingiustizia diventa legge, la ribellione diventa un dovere”; a tutto questo si aggiunge l’aggravamento del potere territoriale e politico, che va assumendo il narcotraffico, e che va a porre un velo nero su questo 2014, nell’avere questo governo, anziché aggiustare le tariffe elettriche, come hanno fatto oggi con l’aumento del passaggio dei trasporti di un 66%, indicatore di una logica reazione sociale, più di quando questo governo, basandosi sui piani di emergenza, invece di creare i fattori per lo sviluppo del lavoro, è arrivato alla conclusione che l’inflazione, in parte negata dal governo stesso, svaluta le sue entrate, lasciando migliaia di famiglie senza il sussidio per vivere con lo stretto indispensabile, inoltre davanti all’infermità della Presidente, si vedono chiaramente i segni di malgoverno e delle lotte intestine per il potere, e osserviamo che si sta facendo di tutto per generare l’anarchia sociale. Questa situazione favorisce un settore del governo che vuole perpetuare il suo potere, ponendo in esecuzione un “Piano B”, che è un autogolpe, per porre il generale Milani – partner necessario – davanti a uno stato di guerra, come nuovo leader, tipo Chavez, in Argentina. A tutto questo dobbiamo aggiungere l’inerzia dell’opposizione, che sono più stressati per il 2015 che per le necessità di un popolo in stato di emergenza.
 
 
Sono i tempi di trasformazione che stiamo vivendo, che dobbiamo necessariamente passare e che permetteranno di vedere la nascita di una nuova società umana. Per questo, dovremo attraversare questa Krisi che non è soltanto di sopravvivenza, ma anche personale e spirituale.
Nessuno ha detto che la trasformazione sarebbe stata indolore; viviamo un periodo storico veramente agitato, che, chissà, è forse un indizio in più del cambiamento collettivo necessario per la nostra sopravvivenza ed evoluzione.
 

Non voglio dire che il Kirchnerismo non ha colpe anzi, ha avuto la grande opportunità di ricostruire un’Argentina potente grazie ai venti favorevoli che il mondo gli ha dato guardando a quei paesi che sono riserve di prodotti alimentari, di cui la soia è stata il prodotto di punta, insieme ad altri prodotti agricoli, ma invece di prendere coscienza della costruzione sociale basata sulla produzione di questi valori aggiunti, hanno scartato questa opportunità per sperperare i soldi del tesoro nazionale in piani populisti che gli hanno fatto comodo per mantenersi al potere, in maniera egoistica, abbandonando i piani di sviluppo di una nazione che aveva bisogno di una ristrutturazione industriale e agricola per prepararsi ad un prossimo futuro segnato dai bisogni mondiali.
 
Mai come oggi si parla di patriottismo eppure mai come oggi sono tanto scarsi i sacrifici per la Patria; mai è stato così tanto sentito il “vivere” a sue spese così come tanto raro il “morire” per lei; mai come oggi si esaltano i diritti e l’emancipazione del popolo e mai come oggi questi diritti vengono calpestati; mai come oggi si parla dei diritti del libero pensiero, e mai come oggi mangiano di più e pensano di meno; mai come oggi l’uomo si è vantato così tanto del suo cuore, e mai come oggi il cuore è sottomesso allo stomaco, ai sentimenti del calcolo e dell’interesse; abbiamo semplicemente perduto il rispetto verso noi stessi, allontanandoci e staccandoci dalla “verità” della Terra.
Dobbiamo solo mantenere l’equilibro e la moderazione come popolo, per non cadere nei vecchi tranelli politici; la nostra Patria è potente, e molti vedono in noi una possibilità per prendersela; non lasceremo sola la nostra Patria, ma dovremo amministrarla con saggezza, per generare una nuova società, rappresentativa e partecipativa, un Nuovo Essere Argentino !!!
 
Pertanto cresce la miscredenza verso un falso peronismo, che oggi vediamo negli occulti personaggi comunisti che ci governano; questo non è Peronismo, basta !!! E’ ora di ricominciare, di tornare a credere nel Peronismo, perché è una filosofia di vita, semplice, profondamente nazionale, popolare, umanista e cristiana, che ha unito tre bandiere dottrinali: la Giustizia Sociale, l’Indipendenza Economica e la Sovranità Politica, per raggiungere gli obiettivi permanenti del movimento: la felicità del popolo e la grandezza che ha rappresentato a sua volta quella sintesi del sociale e del nazionale che ha incarnato il vero Peronismo a partire dalla sua nascita fino a diventare Nazione.
“Tuttavia nel nostro Paese persistono molti schiavi dell’ingiustizia. Né la Giustizia Sociale né la Libertà – reciprocamente appoggiate – sono comprensibili in una comunità formata da uomini che non si sono pienamente realizzati nella loro condizione umana”
(Peròn – El proyecto nacional – 1974)
 
 
 

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