Cari
fratelli argentini, familiari dei nostri eroi caduti nelle Malvinas,
il vostro dolore non potrà mai essere consolato dinnanzi la perdita
dei vostri cari, ma dovete essere orgogliosi di essere parenti dei
649 eroi caduti in combattimento, che hanno dato la loro vita in
difesa di una terra che è e sarà sempre parte della nostra Patria;
nella storia sono state dimenticate le pagine rosse scritte con la
vergogna e con il sangue degli argentini, così come il dare tutto
per la Patria, che invece sono gli esempi da seguire soprattutto
oggi, vista la carenza di patriottismo dei nostri tempi, in cui si
ragiona con lo stomaco e si agisce per i propri interessi, anziché
con il cuore e come sentimento dell'essere argentini.
Non
restano esempi di patriottismo come quelli che ci hanno lasciato le
gesta delle Malvinas, quando con il petto ci si mise di fronte agli
interessi e alla politica, e a quelli che pretesero di usare i
negoziati, dimostrando il rispetto del giuramento che ci ordinava il
nostro glorioso inno: giuriamo di morire con gloria!
Ogni
goccia di sangue versato è un seme di libertà piantato dal coraggio
del soldato argentino, che ci è stato lasciato e trasmesso affinchè
la lotta continui, in pace, ma con la ferma convinzione e garanzia di
averlo sigillato con il sangue degli eroi, contro il dispetto e la
rozza flemma degli inglesi che, a Bahia Agradable, l'8 giugno del
1982, hanno sentito il rigore dei nostri aerei così come quello dei
nostri cannoni di Monte Tumbledown, del 5 BIM – 5 Battaglione di
Fanteria della Marina – fiero battaglione della marina che,
sommandosi a 200 soldati della fanteria, respinse 6 attacchi per
terra, per aria e per mare, lottando contro forze d'elite, “le
guardie scozzesi”; sentendo come cantavano i nostri soldati in
battaglia, fino all'ultimo sparo dei cannoni, il sottufficiale in
prima della fanteria di marina Carlos Acuña, la sera del 14 giugno,
lasciò uscire il fumo dal suo cannone.
Sono
stati 73 giorni di dura guerra, in cui i ragazzi sono diventati
uomini, e gli uomini sono diventati soldati, con 649 perdite e 1082
feriti... che con orgoglio offrirono il loro coraggio al
combattimento, lasciando 237 tombe nel cimitero di Darwin, restandovi
appostati a guardia eterna difendendo l'onore argentino e continuando
a combattere per un pezzo della nostra Patria, e qui, cari familiari,
dove esistono patrioti e non pacifisti, dimostreremo agli inglesi che
non dimenticheremo mai i nostri eroi, mai saremo stranieri nella
nostra terra, e che fino alla fine della nostra vita, la causa delle
Malvinas sarà un giuramento, che non dimenticheremo mai e per cui
lotteremo sempre!
Per
questo motivo, e come veterano di questo conflitto, in cui ho perso
amici e compagni, desidero che le mie umili parole possano alleviare
in parte il vostro dolore, e voglio dirvi che siamo orgogliosi di
voi, per averci dato degli esempi da seguire e per aver donato le
vostre vite alla Patria. Mi inginocchio davanti ad ognuno di voi, e
prego con voi per ogni anima che dalle Malvinas è salita nel Regno
dei Cieli, Amen.
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