Traduzione dal castellano argentino di Francesca Maria –
MP3 Italia - portavoce italiana del Movimiento Peronista Tercera Posicion
(N.d.T. la lettera K nella parola crisi è voluta in riferimento al
governo)
“quando l’ingiustizia diventa legge, la ribellione diventa
un dovere”
Pensiamo che l’attuale crisi politica dell’Argentina e del
Peronismo derivi da una crisi maggiore che proviene dalla società, inoltre
osserviamo suddetta involuzione in tutto il mondo, con varie differenze.
In questo Dicembre 2013, la Krisi argentina, fatta di
saccheggi, tagli di energia elettrica, sedizioni della polizia, mancato aumento
degli stipendi, inflazione, con aumenti e aggiustamenti che oltre ad essere
inefficaci, con la conseguente mancanza di esportazione e produzione nel paese,
lasciano terreno fertile all’anarchia; non dimentichiamoci che “quando l’ingiustizia
diventa legge, la ribellione diventa un dovere”; a tutto questo si aggiunge l’aggravamento
del potere territoriale e politico, che va assumendo il narcotraffico, e che va
a porre un velo nero su questo 2014, nell’avere questo governo, anziché aggiustare
le tariffe elettriche, come hanno fatto oggi con l’aumento del passaggio dei
trasporti di un 66%, indicatore di una logica reazione sociale, più di quando
questo governo, basandosi sui piani di emergenza, invece di creare i fattori
per lo sviluppo del lavoro, è arrivato alla conclusione che l’inflazione, in
parte negata dal governo stesso, svaluta le sue entrate, lasciando migliaia di
famiglie senza il sussidio per vivere con lo stretto indispensabile, inoltre
davanti all’infermità della Presidente, si vedono chiaramente i segni di
malgoverno e delle lotte intestine per il potere, e osserviamo che si sta
facendo di tutto per generare l’anarchia sociale. Questa situazione favorisce
un settore del governo che vuole perpetuare il suo potere, ponendo in
esecuzione un “Piano B”, che è un autogolpe, per porre il generale Milani –
partner necessario – davanti a uno stato di guerra, come nuovo leader, tipo
Chavez, in Argentina. A tutto questo dobbiamo aggiungere l’inerzia dell’opposizione,
che sono più stressati per il 2015 che per le necessità di un popolo in stato
di emergenza.
Sono i tempi di trasformazione che stiamo vivendo, che
dobbiamo necessariamente passare e che permetteranno di vedere la nascita di
una nuova società umana. Per questo, dovremo attraversare questa Krisi che non
è soltanto di sopravvivenza, ma anche personale e spirituale.
Nessuno ha detto che la trasformazione sarebbe stata
indolore; viviamo un periodo storico veramente agitato, che, chissà, è forse un
indizio in più del cambiamento collettivo necessario per la nostra sopravvivenza
ed evoluzione.
Non voglio dire che il Kirchnerismo non ha colpe anzi, ha
avuto la grande opportunità di ricostruire un’Argentina potente grazie ai venti
favorevoli che il mondo gli ha dato guardando a quei paesi che sono riserve di
prodotti alimentari, di cui la soia è stata il prodotto di punta, insieme ad
altri prodotti agricoli, ma invece di prendere coscienza della costruzione
sociale basata sulla produzione di questi valori aggiunti, hanno scartato questa
opportunità per sperperare i soldi del tesoro nazionale in piani populisti che
gli hanno fatto comodo per mantenersi al potere, in maniera egoistica,
abbandonando i piani di sviluppo di una nazione che aveva bisogno di una
ristrutturazione industriale e agricola per prepararsi ad un prossimo futuro
segnato dai bisogni mondiali.
Mai come oggi si parla di patriottismo eppure mai come oggi
sono tanto scarsi i sacrifici per la Patria; mai è stato così tanto sentito il “vivere”
a sue spese così come tanto raro il “morire” per lei; mai come oggi si esaltano
i diritti e l’emancipazione del popolo e mai come oggi questi diritti vengono
calpestati; mai come oggi si parla dei diritti del libero pensiero, e mai come
oggi mangiano di più e pensano di meno; mai come oggi l’uomo si è vantato così
tanto del suo cuore, e mai come oggi il cuore è sottomesso allo stomaco, ai
sentimenti del calcolo e dell’interesse; abbiamo semplicemente perduto il
rispetto verso noi stessi, allontanandoci e staccandoci dalla “verità” della
Terra.
Dobbiamo solo mantenere l’equilibro e la moderazione come
popolo, per non cadere nei vecchi tranelli politici; la nostra Patria è
potente, e molti vedono in noi una possibilità per prendersela; non lasceremo
sola la nostra Patria, ma dovremo amministrarla con saggezza, per generare una
nuova società, rappresentativa e partecipativa, un Nuovo Essere Argentino !!!
Pertanto cresce la miscredenza verso un falso peronismo, che
oggi vediamo negli occulti personaggi comunisti che ci governano; questo non è
Peronismo, basta !!! E’ ora di ricominciare, di tornare a credere nel Peronismo,
perché è una filosofia di vita, semplice, profondamente nazionale, popolare,
umanista e cristiana, che ha unito tre bandiere dottrinali: la Giustizia
Sociale, l’Indipendenza Economica e la Sovranità Politica, per raggiungere gli
obiettivi permanenti del movimento: la felicità del popolo e la grandezza che ha
rappresentato a sua volta quella sintesi del sociale e del nazionale che ha
incarnato il vero Peronismo a partire dalla sua nascita fino a diventare Nazione.
“Tuttavia nel nostro Paese persistono molti schiavi dell’ingiustizia.
Né la Giustizia Sociale né la Libertà – reciprocamente appoggiate – sono comprensibili
in una comunità formata da uomini che non si sono pienamente realizzati nella
loro condizione umana”
(Peròn – El proyecto nacional – 1974)
Nessun commento:
Posta un commento