“Dall’intangibile capacità virtuale alla tangibile realtà sociale”
INTRODUZIONE
Lungo la storia della comunicazione, dalla scoperta della carta e poi della stampa, si creò tra gli individui il trasferimento delle informazioni, in cui l’editore apportava il trasferimento collettivo e l’analisi del suo messaggio a un mercato di diversi livelli intellettuali che fagocitavano le loro necessità di conoscenza, e così, a partire dalla Bibbia fino ai sistemi di comunicazione attuali convertiti in grafica, radio e televisione, i mezzi di comunicazione di massa in cui si accentuavano nell’immaginario collettivo le idee base dei messaggi diretti, indiretti, subliminali ecc. generavano un pensiero indotto nel giudizio dei valori dell’individuo.
Così il piano d’azione tra A editore e B mercato venne a costituire il potere della centralizzazione dell’informazione, vale a dire la ricezione passiva da parte di B mercato assegnata dall’assimilazione di ciò che A editore trasmetteva, non esistendo una retro-alimentazione tra A e B, ed è stato così per secoli fino ai nostri giorni.
I progressi apportati da Internet nella comunicazione risvegliarono l’intelligenza cognitiva dell’individuo, ampliando e modificando la sua creatività e creando una nuova società tramite l’interrelazione 2.0.
La suddetta interrelazione ampliò, modificò, sviluppò, stimolò e ottimizzò la necessità di comunicazione di una società che stava e sta ancora in uno stato di incomunicabilità fisica, per aver incentrato la sua routine nella ricerca individuale come cellule astratte all’interno della società, con l’ansia di integrarsi in tribù con una propria identità ma separate le une dalle altre, una società mercificata, in cui predomina la giovane età, con tempi di vita accelerati, provocando la canalizzazione delle relazioni attraverso la comunicazione virtuale.
SOCIAL NETWORK
Tutto nasce dal modernismo cibernetico che ha la funzione di far comunicare gli individui tra loro sui propri pensieri e vita, aggiungendo all’inizio amicizie conosciute, per poi aggiungerne altre sconosciute che vanno a moltiplicarsi in maniera esponenziale. Questa dinamica genera una sinergia di azione comunicativa con diverse velocità, pagine e blog, ma passiva, in cui il contenuto, da quello individuale a quello commerciale, è ampio, come ad esempio Facebook e simili, composti perlopiù da individualità con una dinamica maggiore per interagire e Twitter, più dinamico e veloce.
Questo cambiamento senza precedenti nell’umanità, ha causato il definitivo assoggettamento del cittadino. Non tanto le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione – in particolare strumenti come blog, wiki, chat, personal broadcasting, e in generale il fenomeno 2.0 – stanno trasformando il ruolo degli utenti che hanno smesso di essere solo consumatori per emergere come prosumidores (sia produttori che consumatori). Questo cambiamento implica oggi una partecipazione attiva delle persone nella creazione di beni e servizi, anziché limitarsi al solo consumo.
Se prima molte invenzioni promettenti non coprirono le alte aspettative iniziali dei loro creatori per ovviare alle opinioni e alle necessità della cittadinanza, oggi esiste un rimedio per evitare il rischio di cadere in un nuovo despotismo, ossia il despotismo tecnologico. Oggi i social network e gli strumenti messi a disposizione delle persone per comunicare tra loro e condividere conoscenze, ci portano alla necessità di staccarci dai principi imprenditoriali, come del tipo: esiste una nuova tecnologia, guarda che ci faccio!
Attualmente la cittadinanza tramite la sua confluenza “ad hoc” può partecipare alle innovazioni, ossia al processo di sviluppo di un’idea, e nella creazione dello sviluppo economico e sociale, stimolando il progresso della scienza e lo sviluppo tecnologico che implicano una collaborazione con gli altri agenti del sistema di conoscenza (I+D+i). Innovare per generare ricchezza economica e sviluppo sociale in un mondo interconnesso implica raccontare a voce la conoscenza di questo mondo. Con il fenomeno dei social network ci avviciniamo ogni giorno di più a questo scenario di collaborazione della cittadinanza nella generazione di sviluppo attraverso le innovazioni.
LE INNOVAZIONI COME RISULTATO DEI PROCESSI COLLETTIVI EMERGENTI
Dobbiamo comprendere che le idee nascono a partire dalla loro vicinanza ed interconnessione in un insieme di cellule che cercano naturalmente altre connessioni (Reti Liquide), poiché l’innovazione non proviene tanto dalla competizione ma bensì dall’apertura e dalla connettività.
Questo nuovo campo d’azione ha diversi parametri come parti che si incrociano in certi momenti, ad esempio la tecnologia ha tempi molto accelerati, e va a configurare una complessità rivelando che, quanto più complesso è un sistema, tanto più inevitabile risulta accettarlo senza tuttavia comprenderlo, e così, l’adattamento risulta ansioso anche se si utilizzano soltanto le basi del sistema senza usarne tutti gli strumenti, arrivando a comprendere quindi che la competenza non si acquisisce mediante la lettura delle istruzioni ma con l’utilizzo continuo.
FILOSOFIA E POLITICA SOCIALE DEI SOCIAL NETWORK
Contesto dal quale emergono i social network
Nel 1929 uno scrittore ungherese di nome Frigyes Karinthy basò la trama di un breve racconto intitolato “Catene” sull’idea seguente: partendo da un piccolo numero di contatti si può costruire una catena che cresce esponenzialmente fino ad unire l’intera umanità. Questa è la base della teoria che più tardi diventa conosciuta come la teoria dei sei gradi di separazione sulla quale molti autori hanno continuato a discutere nel corso degli anni. Per tutto questo tempo è rimasta nel campo delle scienze sociali come pura teoria, e solo recentemente, specialmente tramite l’articolazione del Web 2.0, è risorta più forte che mai (altri fenomeni non tanto recenti sembrano essere in relazione con la medesima, come le famose teorie della piramide o del cerchio d’oro che ciclicamente tornano ad affiorare con differenti maschere e che in alcuni casi si crede che furono causa dei disastri economici nazionali come nel caso dell’Albania). Anche a rischio di incorporare ovvietà sarà meglio rivedere come siamo giunti fino a qui.
DALLA PASSIVITA’ ALL’AZIONE
Come afferma De Ugarte “se le reti di cui parliamo sono quelle che formano le persone relazionandosi le une con le altre, la società è sempre stata una rete”
Gli strumenti tecnologici per potenziare l’efficacia delle reti sociali on-line (i social network) operano in 3 ambiti, le 3Cs, di forma crociata:
Comunicazione (ci aiutano a metterci in contatto) come per esempio la Comunidad de Bitacoras.
Comunità (ci aiutano a incontrare e ad interagire con altre comunità) come Friendster.
Cooperazione (ci aiutano a fare le cose insieme) come Wikipedia.
I social network si costituiscono come una rete distribuita. Come suggerisce David De Ugarte “se la struttura dell’informazione – e pertanto del potere – ha finora adottato una forma decentralizzata – con poteri gerarchici e istituzioni e persone che facevano da filtro – le tecnologie come Internet la spingono ad assumere sempre di più una forma distribuita nella quale chiunque può potenzialmente incontrare, conoscere e comunicare con chiunque.
I SOCIAL NETWORK COME NUOVO ORGANO DI COMUNICAZIONE ESPONENZIALE
Immagine di Paul Baran
Società civile organizzata e nuovi modelli di relazione e partecipazione con il settore pubblico
“Dietro tutta l’architettura informativa si nasconde una struttura di potere” (Slogan Cyberpunk spagnolo – 1990)
La società civile è andata guadagnando la sua importanza nella scena politica, rivendicando un ruolo maggiore e una voce nel prendere decisioni. Allo stesso tempo, l’emergenza della società della conoscenza sta offrendo alle persone la possibilità di oltrepassare le frontiere della comunicazione, rendendo possibile conoscere o condividere il sapere tra i cittadini di diversi continenti con situazioni personali o sociali molto diverse, anche se c’è molta strada da percorrere perché le brecce sono molte e la breccia digitale incrementa e si sovrappone alle altre brecce di natura socio-economica.
Le reti sociali e l’emergenza del Web 2.0 con Wikipedia, Youtube, Facebook, Myspace ecc. agiscono come agenti di trasformazione convertendo il consumatore in prosumidor (Don Tapscott e Anthony D. Williams 2006- Wikinomia). La persona non solo consuma in rete, ma elabora. Smette di avere un ruolo passivo e acquisisce un ruolo attivo nell’elaborazione dei contenuti, con la creazione e la partecipazione in comunità virtuali di discussione e di prese di posizione, con creazioni di piattaforme collaborative per sviluppare attività professionali ecc.
La sfera politica ha iniziato a farsi eco di questo fenomeno. Le mobilitazioni della società protagonista degli avvenimenti dell’11-M ne sono una prova. Allo stesso modo le campagne elettorali dei candidati in Spagna (Marzo 2008) hanno iniziato a impregnarsi di questo fenomeno. In questo modo i candidati politici hanno iniziato a sviluppare attività in rete come parte delle loro campagne, importando alcune tendenze prodotte antecedentemente negli Stati Uniti, come ad esempio: creazione di un blog da parte dei candidati, creazione di video dei candidati con messaggi per la cittadinanza su Youtube, fori di discussione per le tematiche di cui i cittadini possono discutere delle loro preoccupazioni e esprimere le loro opinioni su documenti politici, strategici, ecc.
Questo tipo di strumenti hanno permesso di avvicinare la voce del cittadino, o meglio di alcuni cittadini, alle decisioni politiche attuali o future, anche se tuttavia c’è ancora molta strada da percorrere per garantire l’accessibilità universale della cittadinanza a queste nuove finestre di comunicazione e espressione.
La nuova filosofia di azione nella dinamica dell’informazione, porta attualmente alla creazione di un piano di informazione che si trasforma in azione sociale, che disorienta la passiva e irrilevante attività della politica, che, sempre più lenta, non reagisce in tempo alle reazioni sociali; questo è successo in Egitto, con la caduta del potere quarantennale, tramite l’azione dei social network come azione che parte dall’individuo fino a moltiplicarsi esponenzialmente nella rete, sfociando in una rivoluzione sociale e politica.
Qui in Argentina non fa eccezione la suddetta mobilitazione dinamica di azione, e ciò si osserva nella ultime marce contro l’insicurezza, per sommarsi ad altre necessità sociali, con una velocità che la politica del potere, molto più lenta, non ha potuto contrastare in tempo, trasformando una sinergia virtuale in un’azione tangibile, moltiplicandosi in diverse città del paese.
I CHIARI ESEMPI DELLE CONVOCAZIONI, NELLA SOLA CITTÀ DI BUENOS AIRES, DI GIOVEDÌ 7 GIUGNO, CON 35.000 PERSONE, DI GIOVEDÌ 13 SETTEMBRE CON 300.000 PERSONE, E L’ULTIMA, DELL’8 NOVEMBRE, CON 800.000 PERSONE, METTONO IN EVIDENZA CHE SIAMO IN PRESENZA DI UNA DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA, DENOMINATA E-DEMOCRAZIA, BASATA SUL 2.0, IN CUI IL GRADO DI PARTECIPAZIONE È DATO DA UNA REAZIONE ESPONENZIALE COME UNA NUOVA STRUTTURA DI POTERE, NELLA QUALE LA SUA ORGANIZZAZIONE È ORIZZONTALE, SENZA CAPI, IN PACE E SENZA VIOLENZA, BASATA SUL RISPETTO DEMOCRATICO, CHE ESERCITA IL SUO DIRITTO ALLA LIBERA ESPRESSIONE, ATTRATTA DA DIVERSE PROBLEMATICHE, NON AFFRONTATE DAL GOVERNO ATTUALE, CHE LASCIANO NEL SETTORE POLITICO DI PARTE, TANTO DEL GOVERNO QUANTO DELL’OPPOSIZIONE, UN DURO ROVESCIO ALLA SUA INEFFICACIA, MANCANZA DI RAPPRESENTATIVITÀ E DI RISPOSTE, LENTEZZA, IGNORANZA, SUPERBIA, SOMMATE A CORRUZIONE, INGIUSTIZIA, INSICUREZZA, LIMITI ALLA LIBERTÀ, E SILENZI… IL POPOLO REAGISCE… CON LA SUA MEMORIA E LE SUE ESIGENZE, DAVANTI ALL’IMPUNITÀ DEGLI UFFICI CHE UTILIZZANO LA DEMOCRAZIA NON COME ORGANO ISTITUZIONALE, MA COME ORGANO DI ASSOCIAZIONE…
PER TERMINARE QUESTA PRIMA PARTE DELL’ARTICOLO, C’È DA DIRE CHE I SOCIAL NETWORK HANNO PRESO UN PROTAGONISMO DI QUINTO POTERE, CHE CHIEDE A SQUARCIAGOLA UN ALTRO SITO DI IMPORTANZA, CONFIGURANDO UN NUOVO POTERE CHE LA CITTADINANZA HA COME STRUMENTO PARTECIPATIVO, ESERCITANDO UNA E-DEMOCRAZIA DI RAPIDO CONSENSO, COME PLEBISCITO VIRTUALE REAZIONARIO CONTRO OGNI MISURA O DECISIONE POLITICA CHE NON SODDISFI LA SOCIETÀ DA PARTE DI TUTTO LO SPETTRO POLITICO…
SOLUZIONE… NUOVA GENTE… COSTRUZIONE DI UNA POLITICA DI PARTE, APRIRE LE PORTE E TOGLIERE I CAPI DEI PARTITI, PERCHÉ È SEMPLICE, SIAMO IN PRESENZA DI UNA NUOVA ERA POLITICA… VERAMENTE RAPPRESENTATIVA, CONCRETA E ONESTA…
di JUAN ANIBAL GOMEZ – FONDATORE E COORDINATORE MOVIMIENTO PERONISTA TERCERA POSICION, FORO SEGURIDAD URBANA, RED AMPARO, DIRIGENTE COMUNALE, POLITICO E SOCIALE, EX VETERANO DELLE MALVINAS
Traduzione dall’argentino a cura di FRANCESCA MARIA – PORTAVOCE ITALIANA DEL PRES. JUAN ANIBAL GOMEZ E DEL MOVIMIENTO PERONISTA TERCERA POSICION
Nessun commento:
Posta un commento