I BAMBINI IN UNA SOCIETA’ INGIUSTA E IPOCRITA
Introduzione alla vita: come patologia
Molti parlano di INSICUREZZA, ma sanno cos’è? Di cosa
si tratta? In questa nota, dei miei 25 anni di lotta contro l’insicurezza, esporrò
solo che si tratta di una TEMATICA MULTICASUALE,
di cui in passato ho già esposto una nota per ogni caso con l’analisi e la diagnostica
di ciò che bisogna fare e il trattamento della stessa; sono vari i fattori causali
dei diversi effetti che convergono nella cosiddetta insicurezza, e che
incredibilmente terminano in una VITTIMA DI MORTE, e per questi motivi in questi
anni ho analizzato uno di questi fattori, che sono i bambini… ho iniziato a osservare
nell’ambito della prevenzione del delitto il segmento più debole della catena della
vita, I BAMBINI, fonte d’ispirazione di Dio… e te
che già sei adulto, ti sei mai chiesto, come vivono i tuoi figli o i nostri
bambini in Argentina… non parlo né di classi sociali, nè dell'ideologia, parlo
delle opportunità e delle circostanze delle loro vite… ho fatto da poco un
incontro sull’insicurezza, e camminando (solo così si conosce la verità) ho
osservato la mancanza di bambini che giocano nelle piazze… vedere le altalene
vuote, che si muovono da sole con il vento, è la risposta della mancanza di
allegria, siamo tristi, le piazze sono tristi, rimpiangono le risa, le grida, i
colori e l’allegria delle bocche piene di denti che sorridono… la risposta è
dura, ormai è una vita di reclusione, con i computer, la playstation, ecc… ma come vivono i
bambini nelle villas (N.d.T. vere e proprie baraccopoli)… ?
Ecco che inizia l’intrigo di una vita collassata in
opportunità, ci sono solo necessità, e non si può nemmeno parlare di solidarietà, perché
anche se si trovano a pochi passi da una vita piena di opportunità, il cerchio dell’
INTAGIBILE demarca il territorio di questi destini incerti, abbandonati ai nuovi
CODICI di vita, che governano la sopravvivenza naturale, mentre il futuro resta
lontano perché molte volte non arriva che la morte, unico destino certo…
Cosa ci è successo? Sono
successe molte cose in questi ultimi 30 anni… c’è sempre stata povertà in
Argentina, ma con dignità, con la purezza negli abiti così come nelle anime, e non come oggi con i cuori pieni di risentimento, che marca chiaramente le
conseguenze della discriminazione, e lascia a briglie sciolte un nuovo mondo fatto di
autodiscriminazione creando la frattura sociale, piena di rabbia, di ira e di
lotta insieme… non si sa contro chi o contro cosa ma comunque lotta, piena di violenza, che
genera odio contro quelli che hanno qualcosa… e che porta a voler diventare
qualcuno… con fama e rispetto, paradigmi di cui si nutre il NARCOTRAFFICO,
nei nostri insediamenti più poveri.
Mi piacerebbe che prendessi un foglio, e pensassi a 4 cose
buone e a 4 cose cattive su di te. Sicuramente ci hai messo più tempo nello
scegliere le cose buone che quelle cattive. Un bambino di 8 anni scriverebbe
fino a 20 cose buone senza nessun tipo di difficoltà e senza soffermarvisi più di tanto. Ma
, che succede invece a questi bambini che credono
a malapena di avere qualità positive (perché non le conoscono) e che potrebbero
descriversi utilizzando decine di aggettivi che tolgono ogni speranza?
Fino a poco tempo fa, l’attenzione all’infanzia si
considerava come un compito caritativo mosso dalla compassione verso le disgrazie altrui; più tardi si iniziò a
trattare il minore inadattato, il bambino problematico della classe, il ragazzo
che stava sempre da solo e che non si relazionava con i suoi compagni, come una
persona malata che aveva bisogno di qualche tipo di cura, e si incolpava il
bambino come unico responsabile del suo comportamento. Con il passare degli
anni, la concezione del minore è cambiata, si è tenuto conto delle sue
necessità affettive, educative e sociali, così come il tipo di ambiente in cui
è cresciuto, in cui spesso la separazione dei genitori è causa del suo dolore
interiore; ma negli insediamenti più poveri, molti di loro, non sanno nemmeno
chi sono i genitori, e gran parte delle loro madri sono adolescenti di 12 o 13
anni che la vita la prendono come un gioco…
Così.. quante volte sei andato a fare la spesa e all’ingresso
del supermercato hai visto una giovane donna con in braccio un bambino di
appena un anno che chiede l’elemosina per il pranzo? Quante volte hai visto
un/a bambino/a di 6 anni che fruga nella
spazzatura? Forse conosci qualcuno che è stato derubato da un ragazzo di 14
anni? Chi non ha mai sentito parlare dei ragazzini che come piranhas attaccano
in diversi luoghi, rubando, violentando, o assassinando?
Questi avvenimenti, a prima vista indipendenti tra di loro
possono essere la storia della vita dello stesso protagonista e che molti
bambini hanno sempre di più in comune. Ma, di chi è la colpa di tutto questo? Dei
bambini? È molto facile lamentarsi della delinquenza giovanile, incolpare un
ragazzino, un pibe chorro che è
cresciuto in ambienti delittuosi, in un mondo in cui questo comportamento è
normale, anziché fare qualcosa per aiutarli e per evitare che questo tipo di
delinquenza cresca in futuro così come stiamo vedendo e vivendo, dal momento
che il 70% dei furti sono realizzati da questi bambini.
È il sistema educativo (che tra l’altro a causa dei tagli
sta scomparendo) che deve farsi responsabile di questi ragazzini. Un sistema
deve analizzare e cambiare l’ambiente di questi bambini, perché in fin dei
conti, i bambini sono solo una tabula rasa che gli adulti scrivono e
modellano a proprio capriccio utilizzando spesso la violenza e l’abuso, così
vengono spesso sfruttati da adulti corrotti e immorali, vecchi delinquenti, o
peggio ancora, poliziotti corrotti, che sfruttano la debolezza del sistema
sociale attuale e l’inefficienza dello stato che non fa niente per prevenire la
morte annunciata dei giovani e le prossime vittime delle sue azioni.
Essere bambino o bambina implica vivere in un rischio
costante. Attualmente esiste un enorme possibilità che un bambino possa essere
sfruttato, maltrattato da conoscenti e estranei, addirittura fatto prostituire,
o sequestrato, abusato sessualmente e che solo con molta molta, molta fortuna riesca
a tornare a casa, sempre che ce l’abbia perche magari è scappato per qualche
motivo senza specificare in che condizioni.
Qui ti racconto di una breve chiacchierata che
ho avuto con un ragazzino nella Villa 1-11-14 (N.d.T. insediamento
di Bajo Flores) in cui gli ho detto: “ sei solo un bambino” e lui mi ha risposto “un
bambino? Ho già fumato e scopato. Ho ucciso e ho rubato, ho la mia banda e
sono già un uomo” il personaggio, aveva 14 anni…
La cultura NARCO ha fatto un danno quasi irreparabile e
ha segnato un destino di morte, propria o altrui ma sempre morte, in cui mentre normalmente ciò
che preme di più ad un essere umano è la vita, qua, non viene presa nemmeno in
considerazione…
Guardando questi centri abitati e standovici dentro, si
osserva che lo stato non esiste, non ci sono scuole, nè assistenza sanitaria ne
istituti tecnici o professionali, ne Giustizia ne tantomeno Sicurezza, al
contrario la gorra, cobani, rati o gato (N.d.T.
polizia) è il nemico da abbattere… esistono anche lavoratori che sono quasi un
75% e che devono vivere nel silenzio del codice di vita, mentre il resto si
compone di tranzas, camellos, o
mataguachos (N.d.T. spacciatori) e di leader che dominano territorialmente
la vendita di pasta base (N.d.T. chiamata anche paco, è una droga a basso costo simile al crack a base di cocaina
il cui contenuto oscilla tra 0,01 g e 0,03 g a dose). Questo dialetto è un
riflesso della realtà di 500mila giovani solo della provincia di Buenos Aires
che non studiano e non lavorano…
Questa è la realtà della nostra Argentina nel 2013, non
desidero esporre un quadro statistico ma solo di avvertimento; a Mar della
Plata 18 anni fa esistevano solo 2 villas,
oggi ne esistono 48, a San Martin 12 anni fa esistevano 52 villas oggi ne esistono 112 tra le quali 2 con i Maras…
Le domande sono infinite… ma molto poche le risposte, resta
solo l’eco vomito-ipocrita dei politici, sia del governo che dell’opposizione,
che ciarlano di governo popolare, di integrazione, di opportunità, di uguaglianza… senza interessarsi nè del settore nè del
luogo sono solo menzogne mentre dei bambini nessuno se ne occupa, nessuno li
protegge, nessuno ripara le loro vite, solo il narcotraffico se ne occupa, li
guida e li utilizza fino a quando gli servono. Tutti li utilizzano…
La domanda… è questa “l’Argentina che non vogliamo vedere”,
smettiamola di essere ipocriti e iniziamo a creare una nuova Argentina… domani
potrebbe essere troppo tardi…
GERGO VILLERO/TUMBERO:
Esempio di frasi: “pintaron los ratis y sacamos los fierros”
“el tipo se hizo el gato y lo tuvimos que quemar” “estoy pegado, rejugado,
hasta los manos” “ranchando con pibitos de mi palo” “a los violines los hacemos
nuestros gatos”
RESCATAR/RESCATARSE: lasciare la cattiva strada, gli
eccessi, le droghe ecc. / Rasserenarsi, tranquillizzarsi / comprare qualcosa
(es. Che Cacho! Rescatate una birra!”
TUMBA: carcere
GUACHO: giovane
VIOLINES: stupratori
APRETAR: rubare
BIGOTE/COBANI/GATO/RATI/GORRA/YUTA: polizia
QUEMAR: uccidere
LLANTAS: scarpe
ARMETI: munito di sigarette
ASTILLAR: dividersi la refurtiva
AUTO: omosessuale passivo
CANO: revolver, arma da fuoco
CARPUSEANDO: guardare qualcuno con l’intenzione di farci
sesso
COLINO: scemo
CORCHITO: sigaretta con filtro
EMBROYO: tenda fatta con coperte che si usa per avere
rapporti sessuali
FEDERICO: officiale di Polizia Federale
FICHE: officiale di polizia
FUELLE: fornelletto
MERLUZA: cocaina
MULA: chi trasporta droga all’interno del proprio corpo
PAJARITO: bibita alcolica elaborata clandestinamente dai
detenuti. Si compone di: lievito, acqua di riso, zucchero e frutta grattugiata
SAPO: serratura
TRANSA: vendita di droga
VERDUGA: donna, moglie
Tra le parole del gergo villero in relazione alla droga
troviamo:
EL VIEJO DE LA BOLSA: chi vende droga
ANESTESIA/MERCA: droga
CHALA/MARIA JUANA/RAMA: marijuana
NARQUEAR: offrire droga
PAPEL/RAVIOL: dose di cocaina
LADRILLO: contenitore in cui viene avvolta la droga
MECHERO: persona che ruba nei negozi
CHAMULLAR: parlare, chiacchierare con il fine di sviluppare
qualcosa
CHAMULLO/CHAMUYO: parola che questo dialetto ha preso dal
calò, il dialetto dei gitani spagnoli
ZAMUDIO: ha due significati, si può usare per indicare lo
spinello o quando si parla di denaro. Es. “podriamos quemar unos zamudios”
oppure “juntamos unos zamudios pà la birra”
QUERUZA: attenzione/attento/occhio!!! Utilizzato
maggiormente con la preposizione “de”. Si usa anche per indicare il prodotto o
il ricavato di qualcosa di illegale
PETISO: sesso orale
BAJA’ CANCHA: invito a fare a botte
EFFEAME!!:): si usa per chiedere a qualche povero stronzo
solitario di firmare il proprio fotolog (N.d.T. servizio di condivisione di
album di foto 2.0) per avere la falsa illusione di avere degli amici
BIGOTE: persona che vuole o sembra essere ciò che in realtà
non è
TOMARSE EL PALO: andarsene da un luogo
JUGUETE: avverbio negativo. Sinonimo di “NO”. Usato per
negare principalmente in risposta a una domanda. Es. “vas a ir a mi casa?
Juguete!”
ALTO/A: si usa come aggettivo, sinonimo di “grande” “spettacolare”.
Es. “alto quilombo, alta fiesta”
N.D.T. PER FARVI FARE UN'IDEA DELLE VILLAS VI RIMANDO A QUESTI DUE LINK:
VILLA DI BAJO FLORES http://www.youtube.com/watch?v=B2qhM-3AWvw
VILLA DI FUERTE APACHE http://www.youtube.com/watch?v=mTznVUX4j1E
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