Traduzione di: SIMONE CIARDI

Il nostro movimento Mp3
Peronista sta seguendo
attentamente la questione , ormai grave,
nonostante le certezze ostentate da questo governo per risolvere il caso, che
trovano fondamento in supposizioni dimostratesi sbagliate, come nel caso in cui
esso affermava l’ esistenza di possibilità e alternative al problema del
default , poiché erano in corso nuove
azioni di negoziazione finanziaria che
stava portando a termine con vari istituti bancari tra cui la Banca de Paris. In
realtà ,il paese già era vittima di un responso duro e negativo, in virtù della
richiesta di giudizio intentata dal c\nml .Capital ltd,et.al, nella quale la
Corte Suprema degli USA respinse i ricorsi dell’ Argentina contro i fondi
Avvoltoio (Un fondo avvoltoio è un
fondo altamente speculativo volto
all’acquisto di debito ad un prezzo stracciato su un mercato secondario, poiché
il debito è considerato molto debole o in imminente default, (questo era il caso dell’ Argentina
nel 2001),per poi avvalersi di cause giuridiche
intentate dai detentori del fondo
per ottenere il rimborso del valore integrale del titolo emesso ottenendo elevati profitti. Il termine è
usato per criticare la modalità con cui strategicamente questi fondi, in mano
di pochi e potenti speculatori finanziari , traggano profitto dai debitori che
si trovano in difficoltà finanziarie. In questo momento la sentenza del giudice
è stata sospesa, in attesa di un ulteriore giudizio. N.d.T.).
Il dossier processuale è ora ritornato nelle mani del giudice Thomas Griesa, di prima
istanza, che aveva ordinato di pagare la totalità del debito. Il risultato di
questa sentenza è la peggiore sconfitta della strategia degli avvocati dello
studio ClergyGottlebSteen and Hamilton che incassarono laute parcelle dal nostro paese .Questa disfatta
mette in luce l’ incapacità di negoziazione
dell’attuale governo, soprattutto negli ultimi cinque anni.
Di fronte a questa
situazione, dobbiamo mettere in luce che gli scenari futuri urtano con gli atteggiamenti
spavaldi di molti funzionari di governo contro
gli obbligazionisti. Infatti ,anche se i possessori delle obbligazioni Avvoltoio hanno il fardello di accettare un'altra opzione
per ristrutturare il debito, in realtà, la sentenza del giudice, qualora venisse
confermata, potrà permettergli di fare
esigere in contanti l’ intero valore
delle obbligazioni, invece di obbligarli ad accettare la ristrutturazione di
queste .
Comprendiamo che l’ Argentina in questo caso potrebbe chiedere la proroga dell’ applicazione della
sentenza del giudice , esigendo che venga
mantenuto lo status attuale e non venga introdotto alcuno strumento di
ristrutturazione finanziaria; in questo modo il governo potrebbe estendere la
liquidazione delle rate e potrebbe pagare il prossimo 30 di giugno la scadenza delle obbligazioni
discount, per circa 900 milioni di dollari, agli obbligazionisti che
accettarono la prima e la seconda ristrutturazione del debito, in questa maniera
si pretenderebbe di non incorrere nel default
tecnico.
Di fronte a
queste situazioni ipotizzate, la realtà rimane comunque spinosa, in
modo particolare quella relativa all’ agenda
delle obbligazioni internazionali
fino al mese di dicembre 2014, il cui ammontare è di 10 milioni di dollari; situazione
che si aggraverebbe se i titolari delle ultime obbligazioni scambiate
prendessero nuova iniziativa adattandosi a questa falla giuridica dovuta alla
sentenza. Secondo alcuni giuristi ,la
sentenza del giudice Thomas Griesa
potrebbe essere recepita dalla
giustizia dei EE UU come contorta e giuridicamente scorretta, poiché essa
implicherebbe uno scambio non volontario ma forzato del debito, e arrecherebbe
una modifica unilaterale delle condizioni di pagamento.
Inoltre, ricordiamo
che il nostro governo è sottoposto alla clausola Rufo che scade alla fine del 2014 ,che impedisce ad esso di negoziare con i fondi
Avvoltoio migliori condizioni di
quelle del concambio strutturale del 2005, altrimenti ,la clausola prevede che
si dovrebbero estendere tali condizioni
ai titolari delle obbligazioni emesse dopo la suddetta data. Dato che l’
Argentina deve effettuare un pagamento di
cedole pertinenti alle Obbligazioni
Discount, il 30 giugno ci troveremo di fronte a due possibilità:
1 Attraverso vari ricorsi processuali, si giunge a postporre dopo
il 30 giugno il periodo della garanzia delle suddette obbligazioni,
che ha già permesso all’ Argentina di continuare a pagare le Obbligazioni ristrutturate,senza
fronteggiare requisizioni giuridiche, mentre erano in corso i vari ricorsi in
tribunale; quindisi conseguirebbe più tempo
(fino al prossimo pagamento il 30
settembre) per negoziare con gli Holdouts
e trovare giuridicamente qualche meccanismo di aggiustamento del pagamento( il
quale includerà anche la deroga).
2 I ricorsi
processuali non risultano sufficienti
affinché la garanzia venga posticipata oltre
il 30 giugno, allora, per rimanere all’ interno dei limiti di legge, l’Argentina
dovrebbe pagare al 100% il valore dell’ indebitamento agli holdouts, nello
stesso momento che paga la scadenza delle Obbligazioni/Discount
il 30 di giugno. In questo caso , si dovrà decidere di trasformare il
meccanismo di pagamento per pagare la scadenza del Discount, infatti se così non fosse , la struttura attuale del
pagamento per quei fondi già sarebbe
fallita, dato che gli agenti liquidatori non avrebbero vie di scampo trovandosi
di fronte questa situazione , invece, facendo
ciò, il paese rimarrebbe al bordo del default giudiziale o tecnico del debito
ristrutturato , in accordo alla legislazione internazionale , poiché le
obbligazioni hanno trenta giorni di
periodo di garanzia dopo la scadenza.
Tutta la situazione si stabilizzerebbe solo se si regolasse il
sistema di pagamento del debito con gli Holdouts, e
questi desistessero da qualsiasi forma di requisizione imposta giuridicamente.
Gli avvocati argentini già allertarono il governo che
sarebbe stato altamente probabile che
non si raggiungesse con le negoziazioni
a pagare gli obbligazionisti che intentarono questa causa (vedi nota
iniziale), altrimenti avrebbero dovuto pagare o accordare con tutti gli altri titolari di obbligazioni che non furono ristrutturate nel 2005 e nel 2010,quindi
non si tratterebbe di pagare o negoziare per circa 1300 milioni di dollari
bensì la cifra diverrebbe 15000 milioni di dollari ,perciò la negoziazione
sarebbe più lunga e complessa.
Gli avvocati che rappresentano l’ Argentina sostengono che
qualsiasi aggiustamento per quanto riuscito che sia ,lascerebbe alcuni creditori
insoddisfatti che potrebbero avvalersi delle argomentazioni di questo processo
per ottenere un tornaconto maggiore ai loro interessi, quindi suggeriscono che
l’ opposizione migliore sarebbe lasciare che lo Stato forzi un default e immediatamente
dopo ristrutturi tutte le sue obbligazioni
esterne in forma tale che il meccanismo di pagamento e altri meccanismi
tecnici realizzati rimangano al di fuori della competenza dei tribunali
statunitensi.
La nostra preoccupazione è che tra pochi giorni sapremo se
il Paese cadrà in default , però esso sarà una decisione presa dall’ Argentina ,la corte e i tribunali inferiori
non devono e non possono incidere su
questa decisione. Il problema principale non è che ora si faccia un aggiustamento strutturale
, il problema è non aver negoziato prima.
Per questi motivi, il nostro movimento mp3 Peronista, poiché
mancano 15 mesi alla scadenza del mandato governativo ed essendo compromesso il
futuro del nostro paese, richiede a tutte le parti politiche di convocare e gestire
un consiglio di sicurezza economico nazionale formato da analisti , esperti economisti ed
avvocati, che sostengano il governo prima di dare una risposta e mettere in
atto misure urgenti per risolvere la questione.
Le conseguenze attuali di questa situazione risultano così
dispiegate:
Panorama internazionale contro l’ Argentina che si vede chiudere tutti gli spazi
economici e finanziari ovvero progetti, accordi, finanziamenti e credito
che rimangono sospesi fino al chiarimento della situazione.
Il reperimento di una soluzione al problema del debito è
enigmatico, e inciderà comunque profondamente sul futuro del paese.
Aumento naturale del dollaro blue così come l’ incertezza
del mercato commerciale e finanziario interno, in mano a speculatori in diversi
settori, alcuni dei quali ingestibili, alla fine chi ne soffrirà sarà sempre chi
meno possiede, ovvero il popolo.
La conseguenza più
grave sarà la messa in pericolo del paese per i prossimi trent’ anni, le cui
conseguenze ricadranno sulle future generazioni, che pagheranno l’ alto costo
sociale ed economico del debito .
Articolo realizzato con dati tecnici dal nostro tavolo di
lavoro in economia, sotto la direzione del nostro Vicepresidente compañero Juan Anibal Gomez , a sua volta sovrainteso
dal nostro presidente compañero Adalberto Assad
Nota di fondo
esplicativa del traduttore Simone Ciardi
Il governo di
NestorKirchner ha “ristrutturato” il debito del paese in due occasioni , nel 2005 e nel 2010, ma ora la Corte Suprema
statunitense ha respinto il ricorso del governo argentino contro una sentenza
della Corte suprema degli Stati Uniti che obbliga il paese a pagare 1,33 miliardi di dollari più interessi ai fondi avvoltoio (Nml e
Aurelius) che non hanno accettato il concambio, ovvero i nuovi accordi
delleristrutturazioni finanziariesopracitate; i detentori di questi fondi sono chiamati in gergo finanziario Holdouts.
Solo dopo aver onorato questo debito, la sentenza consente il pagamento delle
cedole a chi ha aderito al concambio del 2005 e
del 2010.